Celebrazione del Venerdì Santo a Valguarnera

valgaurnera Urna Gesù mortoValguarnera. I riti della settimana Santa avranno il clou domani sera (venerdì) con la processione per le vie della città della bara con Gesù morto. La celebrazione del Venerdì Santo coinvolge in modo solenne le decine di confraternite locali, in tutto un centinaio di persone tra le quali molte donne, e gran parte della popolazione. Stasera giovedì e nella mattinata di domani venerdì invece, come da tradizione, si suole visitare le principali Chiese della città per onorare in religioso silenzio il sacrificio del Gesù morto. La bellissima e pesantissima urna con Gesù morto sarà portata a spalle domani, come di solito, con partenza dalla Chiesa Madre, lungo tutto il percorso tradizionale che si snoda tra i quartieri antichi del paese. Essa sarà condotta da una ventina di persone che a passo cadenzato simboleggiano il dolore nel ricordo della morte. Dietro la bara di Gesù segue il percolo di Maria Addolorata che viene portato a spalle da ragazze e dietro ancora, la statua di San Giovanni. I portatori della bara di Gesù morto indossano per l’occasione una mantellina viola mentre le donne che portano Maria addolorata sono vestite di nero. Dietro le tre bare la banda comunale, che nell’occasione intona brani di Gesù morto. Dopo il lungo percorso, le tre bare vengono allineate in piazza della Repubblica una accanto all’altra e in un silenzio surreale, il popolo intona “Ah Si! Versate lacrime”. Ma la caratteristica della celebrazione che rende peculiare la serata, consiste nel canto del “popolomeo”, un lamento antichissimo intonato da gruppi di cittadini che percorrono dietro la processione le tappe della vita di Gesù. Una tradizione antichissima questa che rappresenta senza alcun dubbio il momento più solenne della celebrazione. Chi si cimenta in questi canti, alcuni dei quali con voce possente, sono gruppi di persone che conoscono benissimo tutta la passione di Gesù morto, tanto che si preparano provando e riprovando i canti mesi prima all’evento, non lasciando nulla al caso. Per parecchio tempo questa tradizione sembrò disperdersi, negli ultimi anni con l’avvento di tanti giovani che si sono sostituiti per ragioni di età ai più anziani, si è parecchio rinnovata. Gli argomenti religiosi contenuti nei canti provengono dai Vangeli della Chiesa ufficiale e da quelli apocrifi e sono ispirati ai temi della Passione e morte di Gesù e del lamento della Vergine Maria. I lamenti secondo studiosi sono quelli che il Cristo rivolge al popolo Giudaico per avergli inflitto le sofferenze della flagellazione e l’agonia sulla croce, irriconoscenti dei suoi benefici.

Rino Caltagirone