Valguarnera. Sono passati 13 giorni dalla chiusura del poliambulatorio!

poliambulatorio di ValguarneraValguarnera. Sono passati 13 giorni dalla chiusura del poliambulatorio “Sebastiano Arena”, disposta per varie irregolarità, dai Nas e dai carabinieri del luogo, ma ancora non si muove foglia. I servizi e le specialistiche che sarebbero dovuti passare negli attigui locali del Boccone del Povero gestito dalla suore, rimangono ad oggi una chimera. E intanto monta la protesta da parte dei grillini e di molti cittadini. Allo stato attuale centinaia di utenti per lo più anziani e bambini, bisognosi di controlli, terapie, vaccinazioni o certificazioni, sono costretti giornalmente con gravi disagi, a recarsi o ad Enna e Piazza Armerina. Il sindaco Francesca Draià la settimana scorsa aveva assicurato che il trasferimento dei servizi come consultorio familiare, oculistica, diabetologia, centro prelievi, fisiatria etc. sarebbe avvenuto nel giro di qualche giorno, subito dopo la firma del contratto tra Asp e Boccone del Povero. Ma così non è stato. Così come ancora non è avvenuto il trasferimento della Guardia Medica, del “118” e delle vaccinazioni, dalla sede provvisoria dell’Avis a quella definitiva dell’ex Polizia Municipale. E le difficoltà degli operatori della Guardia Medica e “118” non accennano a diminuire, visto che i locali Avis ceduti a titolo di cortesia per pochi giorni, non si prestano a tale attività e tra l’altro sono sforniti di campanello e riscaldamenti. Sui due problemi abbiamo sentito il sindaco Francesca Draià: Per i servizi del poliambulatorio- riferisce- i vertici dell’Asp mi avevano assicurato che martedì scorso sarebbe stato firmato il contratto con le suore per la durata di un anno, ma così non è stato. Lo stesso giorno mi sono recata ad Enna presso la sede Asp per sollecitare il trasferimento, ho parlato col direttore aziendale Giovanna Fidelio, amministrativo Maurizio Letterio Lanza e sanitario Emanuele Cassarà, invitandoli ad adempiere nel più breve tempo possibile. Mi hanno riferito che hanno trovato l’accordo economico con le suore sulla base di 500 euro mensili per 6 mesi. Devono solo sottoscrivere il contratto e registrarlo”. I tempi? Non dipende da me, io ho reperito i nuovi locali, ho sollecitato giornalmente gli organi preposti, ho avviato tutte le procedure che un sindaco deve avviare, non so più quello che devo fare. Mi hanno assicurato pure che avrebbero messo mano sin da subito al piano terra del “Sebastiano Arena”, visto che hanno solo 6 mesi di tempo, per fare i lavori. Li ho diffidati pure che se entro pochi giorni non avverrà il trasferimento delle specialistiche sparse tra Enna e Piazza Armerina, mi rivolgerò al Prefetto e chiederò il suo intervento”. Discorso diverso invece per i tre presidi che devono essere spostati nei locali dell’ex Polizia municipale. Chi sta tardando in questo caso sembra il Comune. “Capisco le difficoltà della Guardia Medica e delle condizioni in cui i medici sono costretti ad operare. Abbiamo terminato da poco il trasloco e assicuro che entro fine settimana i 3 presidi saranno nella loro sede definitiva.” Questo sino a mercoledì, ma ieri sera il sindaco Draià telefonicamente ci annunciava che la situazione sta per sbloccarsi.
P.S. La sede Avis dove attualmente è ospitata la Guardia Medica non era dotata di telefono, così era stato scritto In effetti manca la linea fissa, ma il numero telefonico della Guardia Medica è perfettamente funzionante tramite telefonino.

Rino Caltagirone