Piazza Armerina museo Trigona: contesa tra gli onorevoli Lantieri e Venturino, intervento di “Noi con Salvini”

Piazza Armerina. Avvicinandosi le elezioni regionali, la maggior parte degli onorevoli uscenti cerca di mettersi fiori all’occhiello di cosa fatte e da fare. In questo momento c’è una contesa verbale di questi giorni tra l’assessore Luisa Lantieri e il vice presidente dell’assemblea regionale Antonio Venturino, circa la primogenitura nel reperimento di un finanziamento di circa 600 mila euro necessari per l’attivazione del Museo Trigona di PiazzaArmerina . Dichiara il dott. Claudio Millia, coordinatore provinciale di “Noi con Salvini” che: “ si tratta della sintesi della negazione del “fare” in politica . Gli elettori al momento della elezione dei due rappresentati istituzionali, hanno delegato con il loro consenso ai due rappresentanti la difesa e tutela del territorio, e per questo che vengono anche retribuiti. Noi crediamo che, l’avere recuperato le risorse precedentemente ed inspiegabilmente perdute, per colpa non si sa di chi, per l’apertura del MuseoTrigona, rappresenta non una nota di merito o un titolo di cui vantarsi, ma rappresenta un loro preciso dovere, che avrebbero già dovuto espletare essendo trascorsi quasi cinque anni di mandato parlamentare”. “I cittadini armerini – prosegue Claudio Millia – sono stanchi di promesse o di parole vuote, sicuramente avrebbero gradito che oltre alla notifica dell’individuazione del finanziamento, fosse stata indicata una data precisa di inizio lavori. Sarebbe strano che individuate le risorse, i lavori non inizino al massimo all’inizio di settembre (le elezioni regionali sono a novembre ndr). Una ulteriore perdita di tempo farebbe pensare ai mal pensati della solita promessa pre elettorale. L’inaugurazione della Strada provinciale 4, importane per il turismo e l’economia della provincia) con l’immediata attivazione di un cantiere di manutenzione, o l’approvazione alle modifiche all’atto Aziendale di ridistribuzione della rete ospedaliera in provincia di Enna, con applicazione a fine anno, sicuramente fanno sorgere qualche dubbio”. “Vogliamo – conclude Claudio Millia – che il modo di fare politica cambi radicalmente che si passi dal parlare, al fare e che i rappresentanti dei cittadini siano valutati non solo come persone per la loro storia personale ma soprattutto per quello che sono in grado di fare, o, qualora inseriti nelle istituzioni per quello che hanno saputo fare, per onorare la delega ricevuta dai cittadini a tutela e difesa dei loro diritti. Non portare avanti questo modo di interpretare la politica giustifica l’allontanamento dei cittadini dalla politica e il proliferare del qualunquismo e dei facili populismi. La nostra gente, la nostra terra è stanca di precarietà , assistenzialismo, servizi al limiti del vivere civile, tradimento dei valori e inquinamento delle nostre tradizioni”.