L’Ufficio scolastico provinciale con le procedure di Enna caricate su Caltanissetta
Enna-Provincia - 14/10/2017
Da un mese sono riprese le lezioni nelle scuole dell’ennese, un avvio preceduto da una serie di adempimenti che hanno visto l’Ufficio scolastico provinciale, unificato tra Enna e Caltanissetta, impegnato su più fronti per rispondere a tutte le esigenze. Anche in provincia di Enna si sono concentrate le speranze di centinaia di docenti che avevano fatto richiesta di ritornare nella loro terra, richieste elaborate dagli uffici a cui il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale fa una menzione speciale: «Hanno lavorato giorno e notte, festività comprese, portando a termine un lavoro enorme con meno della metà delle risorse umane» dice Filippo Ciancio (nella foto) che parla subito di uno dei problemi dell’Ufficio: «Rispetto alle indicazioni del Miur, di concludere le operazioni di assegnazione provvisorie entro agosto, il nostro ufficio oggettivamente è stato in ritardo ma per la carenza di personale e con le procedure di Enna caricate su Caltanissetta anch’esso sotto dimensionato e con 187 scuole da gestire».
Ciancio entra poi nel merito del ritardo: «Le ragioni sono soprattutto la grande quantità di ricorsi che hanno rallentato il processo»; la prassi è sempre la stessa, se qualche docente non ha ottenuto la mobilità provvisoria ha presentato ricorso «e ci ha obbligato a rivedere le procedure». Tra ordinanze e diffide almeno un centinaio i ricorsi.
Ciancio spiega poi che c’è stata una quantità notevole di richieste per assegnazione provvisoria e molte accompagnate dalla “legge 104”. «Nella scuola dell’infanzia e primaria sono stati soddisfatti in pochi perchè avevamo una situazione particolare» ed è appunto quella dei ricorsi di chi, fuori provincia e fuori dalle graduatorie del Miur, si è invece rivolto ad un giudice per farsi riconoscere il diritto alla mobilità, un fatto, questo, che ha mandato in tilt ogni graduatoria così come il lavoro dell’Ufficio scolastico obbligato così a mettere da parte chi, secondo il Miur, aveva i requisiti. Otto i casi ad Enna e loro, ha detto Ciancio, «hanno occupato i posti che sarebbero andati a chi aveva i requisiti stabiliti dal ministero».
Sulla mobilità provvisoria tra Enna e Caltanissetta sono state circa 600 le richieste; per le scuole dell’infanzia e primaria si sono accolte piccole quote, per le superiori di I e II grado sono stati circa duecento con numeri notevoli nel sostegno. Rimaste irrisolte le criticità per chi vuole ritornare in provincia anche perchè nonostante la contrazione dei pensionamenti non si è riusciti ad esaudire tutte le richieste. Ad incidere anche il calo demografico, sia ad Enna che nel nisseno, anche se quest’anno l’Ufficio scolastico, spiega Ciancio, è comunque riuscito a tenere l’emorragia ma è chiaro che in futuro sarà difficile.
Ciancio ha poi spiegato che sono stati garantiti i sovrannumeri nel personale Ata e sottolineato l’importanza del mondo-scuola sullo sviluppo anche economico del territorio: «In provincia di Enna ci sono circa 2.700 insegnanti che portano, insieme a tutto l’indotto, circa 90 milioni di euro, segno che lo Stato comunque investe qui e dà ricadute positive». Sul futuro Ciancio conclude dicendo che presto si dovrà intervenire sul tempo prolungato per far diminuire i tanti casi nell’ennese.