A 4 persone + 6 indagati sequestrati circa 200mila euro per truffa aggravata a danno della Comunità europea, sanzioni per 60mila euro

Beni per un valore di circa 200mila euro sono stati sequestrati dai carabinieri e dalla Guardia di finanza di Enna a quattro persone, indagate, insieme ad altri sei soggetti, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso a danno della Comunità europea. Il provvedimento di sequestro per equivalente è stato emesso dal gip Luisa Maria Bruno nell’ambito di un filone d’indagine coordinato dal sostituto procuratore Francesco Rio. Agli indagati sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 60mila euro. Le indagini, ancora in corso nei confronti di centinaia di persone nelle province di Enna, Catania e Messina, hanno permesso di accertare percezioni indebite per oltre 80 milioni di euro. “L’inadeguatezza dei controlli sull’agricoltura effettuati in questi ultimi 10 anni – spiega il procuratore di Enna, Massimo Palmieri – ha permesso agli indagati di creare un sistema truffaldino con utili paragonabili a quelli del traffico delle armi o della droga, ma con minori rischi dal punto di vista penale”. I falsi e le truffe sarebbero stati realizzati e agevolati grazie alla complicità dei Centri assistenza agricola (Caa). Avrebbero permesso che le credenziali loro assegnate dal Sian (Sistema informatico agricolo nazionale) per l’inserimento e la validazione dei dati contenuti nei fascicoli delle aziende agricole e legate in modo esclusivo all’operatore del Caa venissero utilizzate anche da terzi soggetti compiacenti. La Procura di Enna sta verificando se esista o meno una regia comune in ordine alle consistenti truffe perpetrate dagli indagati.