Gagliano. Venerdì Santo: quattro i simulacri portati a spalla dai devoti vestiti con tuniche e mantelle colorate

Gagliano. E’ oggi il giorno più intenso del periodo pasquale e Gagliano si inserisce fra le tradizioni sacre più dense d’emozione, tramandate di generazione in generazione. Le suggestioni della Passione di Cristo sono tenute vive dai quattro simulacri portati a spalla dai devoti vestiti con tuniche e mantelle colorate: Cristo alla colona, Cristo in croce, Cristo nell’urna di vetro e la Madonna Addolorata. L’atmosfera, avvolta nel silenzio, è attraversata da antichi canti che riproducono il pianto dolente di Maria per la morte del Figlio: il popolomeo,un tesoro che Gagliano non vuole perdere e che, per questo, custodisce e tramanda gelosamente. “Cianci, cianci Maria” e “La simana santa”, sono i canti di lamento, le cui parole rimangono incomprensibili. Un tamburo scandisce i passi delle confraternite a suon di morte. I giovani che portano a spalla il Crocifisso gridano: “Viva la Misericordia di Dio”, mentre i devoti in processione invocano il perdono di Dio.
A partire dalle 16,30, si potrà assistere in chiesa Madre al rito della destituzione di Gesù dalla croce e alla sua deposizione nella bara, che verrà portata in processione. A questo momento simbolico seguirà la funzione liturgica della Passione di Cristo. La processione avrà inizio alle 19.

Valentina La Ferrera La Sicilia