ASP Enna. Nel distretto di Nicosia la maggiore incidenza di casi di morbillo

Enna. Una importante epidemia di morbillo è in corso in Italia dall’inizio del 2017 e la Sicilia è la regione italiana con maggiore incidenza registrata nei primi mesi del 2018.
Nell’intero territorio di riferimento dell’A.S.P. di Enna, il picco dei casi è stato registrato a marzo 2018.
I casi notificati e confermati in un anno, da marzo 2017 a marzo 2018, sono stati 51, di cui14 nel 2017 e 37 nel 2018.
Queste le caratteristiche dei soggetti colpiti. I non vaccinati sono il 96% dei malati. L’età delle persone che hanno contratto il morbillo è compresa tra i 4 mesi e i 50 anni. La maggiore concentrazione di casi si registra tra 21 e 33 anni.
Quattro i casi di bambini affetti da morbillo, tre con meno di un anno e uno di un anno.
Il Distretto Sanitario con maggiore incidenza è stato quello di Nicosia, seguito da Enna, Agira e Piazza Armerina.
Non si sono registrati casi tra gli operatori sanitari, ai quali si raccomanda fortemente la vaccinazione se suscettibili alla malattia, e tra le donne in gravidanza.
Quasi tutti i malati sono stati ricoverati o hanno avuto un accesso al pronto soccorso.
Idonee modalità operative per l’identificazione, la segnalazione e il controllo epidemiologico della malattia sono state adottate dal Servizio Epidemiologia e dalle Unità Operative Ospedaliere a vario titolo interessate, in sinergia con la Direzione Strategica Aziendale.
I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono stati allertati già dall’inizio dell’epidemia.
A causa dell’elevata trasmissibilità del virus la possibilità di contagio è alta e le persone possono infettarsi dopo un periodo di esposizione breve. Il virus del morbillo può sopravvivere fino a 2 ore nell’aria o su oggetti e superfici, una persona suscettibile (che non è stata vaccinata o non ha contratto la malattia naturale) può infettarsi anche dopo che la persona malata ha già lasciato l’ambiente.
La vaccinazione è il metodo sicuramente più efficace per prevenire il morbillo. Sono necessarie due dosi con un intervallo minimo di un mese. In caso di esposizione è fortemente consigliato vaccinare i contatti suscettibili, meglio se entro 72 ore.
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni: inizia all’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre. La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea, ed è massima tre giorni prima, quando si ha la febbre. Il morbillo è una delle malattie più trasmissibili.
La vaccinazione può essere somministrata in caso di rischio di contagio già a partire dai sei mesi di vita. Il vaccino, di regola, viene somministrato a partire dall’anno di vita. Sotto i sei mesi, nelle gravide e negli immunodepressi si possono utilizzare le immunoglobuline.