Troina, con molti anziani, tanti disoccupati e un futuro incerto, non è in buono stato di salute

Troina. Bastano alcuni indicatori demografici per farsi un’idea sullo stato di salute di un piccolo paese dal punto di vista socio-economico e sul suo futuro. Se un paese vede, anno dopo anno, diminuire i suoi abitanti, il suo stato di salute suscita qualche preoccupazione. E’ il caso di Troina che nel 2011, quando fu fatto il censimento della popolazione, contava 9620 abitanti ed al 31 dicembre 2017 ne aveva 9196. In 7 anni, ha visto diminuire la sua popolazione di 424 abitanti. E’ una tendenza inarrestabile, se si pensa che dal 31 dicembre 2017 al 28 febbraio 2018, in due mesi, la popolazione è diminuita di altri 32 abitanti. Al 28 febbraio 2018 gli abitanti di Troina sono 9164. Ma a preoccupare ancora di più sono le trasformazioni intervenute, nel corso degli ultimi decenni, nella composizione della popolazione. Oltre a diminuire, la popolazione sta invecchiando a un ritmo accelerato che comporta delle notevoli implicazioni di cui si stenta a coglierne la portata. Vuol dire qualcosa, se in paese, nel giro di pochi anni, sono sorte tre strutture residenziali per anziani di un centinaio di posti letto tutti occupati. E ci sono lunghe liste d’attesa per entrarci. L’indice di vecchiaia della popolazione troinese è 219.

Questo significa che ogni 100 bambini da zero a 14 anni di età (1028) ci sono 219 anziani di 65 anni di età e oltre (2259). Gli anziani con più di 65 anni di età sono il 25% dell’intera popolazione. Gli studiosi di demografia indicano la soglia del 30% di anziani sull’intera popolazione oltre la quale il futuro di una comunità è seriamente compromesso. Il valore di un altro indice, quello di dipendenza, non è meno preoccupante. I troinesi in età di lavoro da 15 anni a 65 anni sono 5909 e rappresentano il 57% dell’intera popolazione. Non tutti quelli che rientrano in questa classe di età 15-65 anni hanno un’occupazione. Molti di questi non hanno neppure uno straccio di lavoro. Sono 2051 i disoccupati iscritti nelle liste del centro per l’impiego e rappresentano il 38 per cento dei troinesi in età di lavoro (tasso di disoccupazione). Ma già da solo quel 57% di indice di dipendenza, che non distingue gli occupati dai disoccupati, fa pensare ad un’economia assistita alimentata da pensioni e sussidi. Anche la struttura della famiglia si è trasformata in questi anni. Le 3912 famiglie troinesi di oggi non sono le famiglie numerose di un tempo con un nugolo di figli e un larghissimo parentado di cugini e zii. Sono famiglie con in media 2 figli. C’è una forte diminuzione delle nascite. E molte di queste famiglie sono formate da un solo componente. La struttura della famiglia di oggi non è più solida come quella di una volta e non è in condizioni tali da fornire alcun supporto ai suoi componenti anziani. Sono 45 i divorziati e 66 le divorziate. A caratterizzare la composizione demografica di Troina è la presenza di 176 cittadini stranieri di cui 93 donne e 83 uomini. La comunità di cittadini stranieri più numerosa è quella rumena (92). Ci sono anche cittadini albanesi (1), argentini (6), bengalesi (1), brasiliani (1), del Burkina Faso (1), del Burundi (1), della Costa d’Avorio (4), croati (1), russi (1), francesi (1), del Gambia (2), tedeschi (5), del Ghana (1), della Guinea (1), indiani (1), kosovari (1), libici (1), del Mali (5), mauriziani (1), moldavi (1), nigeriani (15), pakistani (1), polacchi (8), serbi (6), cinesi (5), senegalesi (1), svedesi (1), tunisini (7) e venezuelani (2).

Silvano Privitera