Leonforte: reali o falsi allarmismi sulla TARI?

A Leonforte aleggia da qualche tempo la preoccupazione di un possibile aumento della TARI (tassa sui rifiuti) tra alcuni degli “attori” politici locali.

Al riguardo, qualche settimana fa Angelo Calì,ex Assessore dell’amministrazione Barbera, del Movimento Leonforte ai Leonfortesi, poneva una serie di interrogativi:

Ci si sarebbe aspettato una riduzione della relativa tariffa gravante sui cittadini contribuenti.
Speranza ormai vana, in quanto trascorso il termine ultimo per l’approvazione della relativa tariffa, per il 2019 la TARI sarà pari a quella dello scorso anno.
Ci si sente, quindi, in obbligo chiedersi:
– come mai in altri comuni, anche a noi vicini, con percentuali di raccolta differenziata inferiori rispetto a quelli raggiunti e certificati per Leonforte, ciò è avvenuto?
– perché altrove i proventi derivanti dal materiale differenziato vengono utilizzati per la riduzione della tariffa (TARI) che grava sui cittadini e per migliorare il servizio e a Leonforte ciò non avviene?
– come sono stati utilizzati i proventi derivanti dalla filiera del materiale differenziato e le economie scaturenti dai minori conferimenti in discarica?
– perché in fase di sperimentazione con le somme a disposizione scaturenti dalla tariffa, si riusciva ad impegnare risorse per acquistare mastelli e sacchetti da distribuire gratuitamente ai cittadini ed ora ciò non si riesce a fare?”.

 

Il gruppo di opposizione Avanti Uniti riprendendo la determina n. 457 del 18 aprile 2019 si esprimeva così: “si evince che non c’è la copertura finanziaria per l’intero importo della raccolta rifiuti, perché ci sono dei servizi supplitivi. Il parere negativo del caposettore della Ragioneria viene scavalcato da un altro capo settore, che scrive che ben 216.000 euro di differenza per la raccolta della spazzatura per soli 4 mesi, saranno previsti in variazioni di bilancio! Aumenteranno le bollette o li addebiteranno al bilancio comunale che è finanziato sempre dalle tasse dei cittadini?”.

 

Di qualche giorno fa un’ulteriore nota dell’ex Assessore sull’argomento:

Non si capisce il perché e si sconoscono le motivazioni di contingibilità ed urgenza (ove esistenti) che hanno determinato l’utilizzo e l’intervento con strumenti straordinari (ordinanze) per modificare il piano operativo del cantiere di igiene ambientale di Leonforte.
Le condizioni di contingibilità e urgenza richiamate, che hanno portato, nel corso dello scorso anno, all’emissione di numerose ordinanze ai sensi ed agli effetti dell’art 191 del D.L.vo 152/2006 (Norme in materia ambientale), da quali organi tecnici sono state dettate e proposte?
Quali gravi situazioni igienico sanitarie e/o ambientali, quindi quali pericoli per la salute umana e/o per l’ambiente, sono alla base delle numerose ordinanze emesse a Leonforte?
Il continuo ed immotivato, secondo il mio parere, ricorso ai poteri di ordinanza non fa altro che rinviare la gestione ordinaria, così come previsto e scelto per i servizi di igiene ambientale locale tramite l’ARO LeoNi ambiente.

Il piano (quadro economico e piano di intervento) è di stretta competenza del consiglio comunale, come altrettanto lo è la fissazione della relativa tariffa (TARI) a totale carico dei cittadini.
Il ricorso a strumenti “extra ordinem” (ordinanze) non solo non ha portato benefici per i cittadini (riduzione della tariffa) ma ha fatto lievitare il costo del servizio, sembrerebbe, di oltre 200.000,00€/anno.
Una somma di € 216.348,59, come si legge nella determina dirigenziale 457 del 18/04/2019, deve essere reperita con apposita variazione di bilancio per garantire il servizio fino alla fine dell’anno.
Viene da chiedersi:
– “variazione”, ma di quale bilancio, dato che ancora quello del corrente anno non è stato oggetto di approvazione da parte del consiglio comunale?
– in considerazione dell’aumento certificato, più che variazioni di bilancio o emendamenti al bilancio in corso di approvazione, non sarebbe opportuno, o meglio obbligatorio, procedere ad approvare un nuovo piano di intervento e la relativa tariffa in modo tale da coprire l’intero costo del servizio?”.

 

Polemica non nuova quella del paventato aumento della bolletta, già lo scorso gennaio infatti, in occasione del suo primo comizio post elettorale, il sindaco Carmelo Barbera, chiariva perentoriamente che non ci sarebbe stato alcun aumento: “la pseudopposizione è alla frutta. Addirittura qualche ex inventa fantomatici aumenti sulla TARI che non ci sono né ci saranno. Il confine tra l’incompetenza e la malafede è sottile”.

 

Dunque reale o falso allarmismo sulla tassa sui rifiuti?

Di certo il dibattito politico non aiuta a fare chiarezza in materia ai cittadini.

 

Livia D’Alotto