Piazza Armerina. “Non c’è più niente da fare… avvio procedura dissesto” (?)

Il ragioniere capo del comune di Piazza Armerina, approfittando dei festeggiamenti di Santa Lucia, di cui tutti i fedeli conoscono la storia, invia una nota, con prot. n. 39717 del 13/12/2019, (pervenuta il 16/12/2019 a conoscenza dei consiglieri comunali), a tutti gli organi competenti in materia (o quasi). La nota è relativa alla richiesta dell’applicazione dell’art.153 comma 6 del TUEL, in sintesi “avvio procedura dissesto”. Volendo fare una riflessione, appare palese la strumentalizzazione finora perpetrata dal responsabile del settore finanziario, infatti già con la relazione di inizio mandato del sindaco, prospettava una situazione contabile-finanziaria dell’Ente, prossima al dissesto finanziario, (così come per ben altre due amministrazioni precedenti, Nigrelli e Miroddi), mai peraltro, certificato dall’organo di controllo interno, né dalla stessa Corte dei Conti, né dal Commissario ad acta e mai verificatasi in un anno e mezzo di legislatura. Appare del tutto legittimo, avere qualche dubbio in merito alla segnalazione ai sensi dell’art. 153 comma 6 del TUEL, in quanto il funzionario, vorrebbe far credere che, a causa del Decreto del 5/12/2019 n. 510 che effettua un riparto delle somme, a favore del comune di Piazza Armerina (somme che sono state, sono e saranno assegnate per avere stabilizzato dal 2013 al Dicembre 2017), hanno subito una decurtazione del 4%. Leggendo attentamente il decreto, viene specificato al punto n.1 che :“ la decurtazione del 4% delle quote previste dal piano di riparto 2018 del Fondo di cui al comma 7 dell’art. 30 della L.r. n. 5/2014 e s.m.i., ai comuni che non hanno effettuato stabilizzazioni ai sensi dei commi 6 e 8 dell’art. 4 del decreto-legge 31 agosto 2013 n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125 (Legge D’Alia) escludendo quelli che si trovano in stato di dissesto o in riequilibrio finanziario”. In breve, la decurtazione viene effettuata a tutti i comuni che non hanno stabilizzato ed ai comuni che “si trovano in stato di dissesto o in riequilibrio finanziario”… Il Comune di Piazza Armerina ha approvato con delibera del C.c. n. 37 del 02/09/2019 il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, pertanto non dovrebbe rientrare nell’elenco degli enti con decurtazione, ma tra quelli con riequilibrio per quale riottoso motivo… così non è? Il responsabile del settore finanziario, già con nota prot. n. 18909 del 12/06/2019, ha trasmesso i dati richiesti dall’Assessorato Regionale per accedere alla ripartizione della somma prevista. Dall’istruttoria compiuta a Febbraio del 2019 dall’Assessorato ed inviata al Comune, risulta già che “per 36 delle 81 unità di personale indicate riceve il contributo ex art. 30 comma 7 ter della l. r. n. 5/2014 e che, per detto personale non può percepire il contributo in virtù della legge D’Alia”, risultava, quindi, essere a conoscenza dei trasferimenti a favore dell’ente, prima della predisposizione del piano di riequilibrio e della proposta di bilancio 2018-2020, approvato con delibera di G.M.- n. 206 del 4/11/2019.
Tale riduzione, è stata determinata dall’impegno assunto con D.R.S. n. 353 dell’8 agosto 2018, per gli effetti della decisione assunta in sede di Conferenza Regione – Autonomie locali per l’esercizio finanziario 2019, nel bilancio di previsione della Regione siciliana, pertanto non comporta riduzioni per il bilancio del comune di Piazza Armerina del 2018.
Si vorrebbe, inoltre, ricordare al funzionario che, nell’esercizio 2018 si è registrato un avanzo di amministrazione nel “preconsuntivo”, così come attestato dallo stesso, nella variazione di bilancio approvati con delibera di G.M. n. 85 del 18/06/2019 e approvata dal consiglio comunale nonostante il parere non favorevole allegato all’atto, dove si attesta che: “lo stesso valore dell’avanzo registrato nel 2018 possa permanere nell’anno 2019 a causa delle limitazioni cui è soggetta la spesa”. Ora, per tutte le considerazioni fatte, e anche quelle non fatte, ci si chiede: ” ome mai, caro funzionario, questa repentina ed ingiustificata decisione in merito al dissesto? Quali eventi, interni e non, hanno scaturito in lei l’azione dettata dall’embolo inverso? Ha anche studiato sulla possibilità della scadenza dei trenta giorni, guarda caso, il 16 Gennaio 2020? Di certo, non ha nulla da preparare durante questi trenta giorni, perché il funzionario ha preparato tutto nel dettaglio, ormai da anni, giorno per giorno, ha studiato tanto che, nel merito un attore di teatro professionista, sarebbe un dilettante. Tutto può cambiare così come tutto potrà rientrare, determinante la lettura di una sentenza… nel frattempo però, abbiamo alti professionisti all’interno del Comune, uno di questi è proprio il funzionario del settore economico finanziario. In conclusione, nessun riparto delle somme è stato bocciato è stato solo sospeso, e comunque non incide sul bilancio 2018… solo un grande inganno.

Anna Zagara