CIAO CIAO DI MAIO (E TRENTACOSTE E GIARRIZZO)

CIAO CIAO DI MAIO (E TRENTACOSTE E GIARRIZZO)


Gli italiani si sono espressi. E anche questa volta qualcuno è rimasto a bocca asciutta. Ma tra tutti, un nostro pensiero non può che andare alla compagine di Di Maio dove, peraltro, erano candidati i nostri (ormai ex) rappresentanti Trentacoste e Giarrizzo. Di Maio ha messo nel suo logo un’ape, ha fatto in un locale il volo tipo l’ape Maia (assonanza al cognome del tutto casuale) ma all’urna ha vinto il DDT! E chissà se adesso il nostro Ministro degli Esteri che non sapeva nulla di geografia tornerà al suo bellissimo lavoro di bibitaro con le nuove doti diplomatiche acquisite (lo stadio San Paolo può essere un coacervo di tante nazionalità manco fosse l’Onu). Ma non perdiamo tempo nei confronti del povero Luigino che è stato quasi doppiato da Cateno De Luca (senza che questi abbia fatto una campagna elettorale di stampo nazionale) e che ora passerà il suo tempo nella ricerca di quell’ago in un pagliaio, ovvero di chi lo ha votato. Dobbiamo, infatti, concentrare le nostre attenzioni sugli ormai non più nostri rappresentanti Trentacoste e Giarrizzo. Ma come? Ci chiediamo tutti esterrefatti, non sono stati rieletti? D’altronde avevano fatto tante belle cose per il nostro territorio, tra cui… e poi quell’altra cosa… ma poi anche quell’altra… vabbè, ci impegneremo anche noi, come Di Maio, a cercare un ago in un pagliaio e trovare qualcosa di utile per il nostro territorio. Carissimi: il popolo è sovrano e non è scemo. Il popolo può promuovere una volta preso dall’ebrezza del populismo e delle scatolette di tonno aperte, però poi sa leggere le scadenze e se quella scatoletta è ancora chiusa dopo 5 anni la butta. Avevate un’opportunità e l’avete sprecata (non siamo più noi a dirlo ma l’incontrovertibile giudizio della maggioranza). Quando vi criticavamo la nostra critica era uno sprone a fare qualcosa, ma evidentemente le voci di dissenso vanno sempre ignorate in favore dei “bravi bravi”. Dove sono, adesso, i vostri “bravi bravi”? Dove sono i vostri fan? Ve lo diciamo noi dove sono: pronti a scodinzolare dietro i nuovi che avanzano. E a voi non resta neanche più una critica perché siete spariti dai radar politici.
P.s. al caro (ex) senatore Trentacoste ricordiamo che, prima o poi, anche le “maestrine acide” votano, oltre al fatto che sanno attendere con molto stoicismo il corso della storia.
CIAO CIAO
Alain Calò