Nicosia. Dimissioni Sindaco: “strani” movimenti nei “sondaggi” locali

La crisi di Nicosia, si sa, sta sempre più appassionando diverse persone. Ieri sera è andata in onda una diretta Facebook di DavìTv, il contenitore ideato da Aldo La Ganga, su questi concitati eventi.

E nella diretta, in cui erano presenti diverse personalità della politica e della società civile di Nicosia, è emerso, con grande ironia, che qualcosa non torna su un sondaggio indetto da una testata locale e che è stato rilanciato da un’altra. Si è dimostrato, infatti, che si può votare più volte semplicemente cambiando indirizzo ip (o con un programma specializzato come hanno fatto vedere loro o semplicemente staccando o riattaccando il modem) e che ci sono stati “strani” movimenti sul fatto che nell’arco di tre minuti spariva qualche voto (guarda caso il “no”). Ovviamente nessuno vuole fare illazioni, nonostante qualcuno si sia “scaldato” oltremodo senza alcuna giustificazione paventando discussioni in altre sedi (non sapevamo esistesse il reato di dire la verità) o si sentiva vittima di copiatura (e allora noi che cosa dovremmo fare? Ci copiano anche gli errori), ma semplicemente sottolineare il fatto che in una società come la nostra in cui l’informazione gioca un ruolo importante, non si può scherzare con i numeri proponendo dei “sondaggi” in piattaforme abbastanza facili da violare e soprattutto senza un metodo scientifico (chi fa i sondaggi, quelli veri, ha studiato). Altrimenti non è un sondaggio ma un’accozzaglia di numeri senza alcun valore ma che diventano uno strumento pericoloso nelle mani di chi potrebbe pensare che la maggioranza (bulgara in questo caso) possa stare da un lato o da un’altra parte. La massa della popolazione è abbastanza condizionabile, lo seppero bene tutti coloro che diedero vita ai regimi totalitari. E tutti i regimi totalitari basarono il loro potere anche su un’informazione non proprio confacente alla verità. Gustave Le Bon spiega bene questo fenomeno nel suo saggio “La psicologia delle folle”, che fu un libro molto apprezzato anche da Mussolini. Ma senza richiamarci alla storia, basta pensare ai fatti di Capitol Hill e in Brasile in cui il popolo per un dato non confacente alla realtà dei fatti è esploso in veri e propri attacchi alle istituzioni democratiche. Ovviamente Nicosia è ben lontana da quei contesti in quanto le Leggi non permettono una cosa del genere e lo stesso Sindaco dimissionario siamo certi, alla luce di quanto è stato esposto ieri con prove video, non terrà conto di questi numeri se non come un “giochetto” (anche perché un altro sondaggio dà lo stesso risultato ribaltato, quindi a chi credere?). Un “giochetto” che è stato mal posto sin dalla domanda perché chiedere semplicemente “Vuoi che Bonelli resti Sindaco?” senza specificare il fatto che non avrà la maggioranza in consiglio comunale e quindi l’azione amministrativa sarà rallentata e per di più aggiungendo a commento al sondaggio che, riferendosi alle dimissioni, “Molti nicosiani vorrebbero che le ritirasse, ma non mancano…” sembra quasi accompagnare il lettore verso quel molti (una quantità che non si capisce ma di certo – leggendo – più ampia dell’eccezione dei “non mancano”) e quindi tutti questi elementi non permettono, anche in un sondaggio inviolabile, un giudizio sereno (è come fare un sondaggio a Palermo chiedendo se si dice arancina e commentando “A Palermo dicono in molti arancina, ma non manca chi dice arancino…”).
Ciò comunque ci fa interrogare anche sul valore dell’informazione e su come, soprattutto nelle realtà locali, l’esistenza di un solo organo di stampa non sia qualcosa di positivo perché, senza mettere in dubbio la professionalità, anche il miglior giornalista ha una propria opinione e quindi è “schierato”, dando consciamente o inconsciamente una certa linea che poi influenzerà i lettori. C’è bisogno, quindi, di frammentare nelle piccole realtà la stampa e le varie Amministrazioni – e Associazioni importanti – devono restare terze tra i vari organi di stampa senza propendere per l’una o per l’altra. Perché altrimenti anche inconsciamente (nessuno vuole dire che ci sia un disegno) si rischia ad arrivare al pensiero unico e alla perdita della libertà di opinione (vedendosi minacciati di denuncia sol per esprimere un’opinione diversa). Ce lo spiegò bene Geroge Orwell come queste cose conducono lentamente alla perdita di libertà anche senza capirlo (la Fattoria degli Animali insegna). E una volta persa la libertà è difficile recuperarla e piomberemo in 1984. Ripetiamo, è una lettura radicale e a Nicosia non ci sono questi estremi perché fortunatamente la politica è sana, ma, come diceva la Arendt, bisogna vigilare.
Alain Calò

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