Enna. Il Policlinico universitario….avanti tutta!

Enna. Il Policlinico universitario….avanti tutta!

di Massimo Greco

Il treno del Policlinico universitario è ufficialmente partito e poco importa quante saranno le fermate e le località in cui queste avverranno. Su quest’ultimo punto registriamo con piacere che l’inchiostro da noi fin qui utilizzato nel tentativo di tracciare una “Linea Maginot” non è stato sprecato. Le porte del dialogo con il territorio nisseno rimangono aperte nel reciproco interesse delle nostre comunità. Sarà un lavoro work in progress di cui beneficeranno, soprattutto, i futuri pazienti. Abbiamo infatti dibattuto solo sui vantaggi competitivi e sulle ricadute territoriali della presenza di un siffatto big player nell’area interna e centrale dell’isola, omettendo di evidenziare che i beneficiari principali saranno i nostri pazienti, ancora oggi costretti ad una mobilità sanitaria verso strutture sanitarie extra-territoriali per ricevere prestazioni d’eccellenza. Con la clinicizzazione, già in corso, dei reparti ospedalieri, e l’integrazione tra le attività di formazione e ricerca universitaria e quelle di assistenza sanitaria, tutte le branche della medicina ospedaliera e territoriale subiranno inevitabilmente un potenziamento quantitativo e qualitativo. Ad usufruire di questa “nuova ventata” saranno tutti gli operatori delle professioni sanitarie mediche e non mediche, chiamate a fornire la rispettiva collaborazione ai docenti che progressivamente saranno reclutati e chiamati ad avvicendarsi nelle diverse articolazioni sanitarie. In tale prospettiva, siamo certi che tutti gli operatori saranno stimolati ad affiancare all’esperienza, già maturata sul campo, l’attività di studio e di ricerca scientifica. La mancanza dei requisiti e dei titoli richiesti per accedere in tempi brevi alla docenza universitaria (esperienza accademica, abilitazione scientifica nazionale per il settore disciplinare di riferimento, attività e pubblicazioni scientifiche) che si registra oggi in quasi tutti gli operatori attualmente in servizio, dovrà rappresentare la meta da raggiungere nel medio periodo come, peraltro, già avvenuto in altre realtà dotate di un Policlinico universitario. Alla domanda “Oggi come va?”, Proust avrebbe così risposto, ”Diamo tempo al tempo”.