Enna. Prove tecniche di gestione dell’ex CISS

Enna. Prove tecniche di gestione dell’ex CISS
di Massimo Greco


Superata la pandemia e scongiurata l’ipotesi, tutt’altro che astratta, di destinare l’ex CISS di Pergusa a Centro COVID, la macchina politica e burocratica si è rimessa in moto per consegnare alla comunità un immobile che, dopo essere stato ristrutturato e arredato, è pronto per essere destinato a Centro hub di riferimento regionale per la riabilitazione nell’ambito della patologie dementigene. Sperando di non dovere ricevere una seconda visita da Stefania Petix di “Striscia La Notizia”, il Comune di Enna (nella qualità di ente proprietario), l’ASP di Enna (nella qualità di ente che ha ricevuto l’immobile in comodato d’uso) e la Regione (nella qualità di ente finanziatore) stanno ragionando sullo strumento che permetta di gestire la programmata iniziativa sanitaria, sintetizzandone i diversi interessi pubblici coinvolti. La “fondazione di partecipazione” sembra essere il modello più flessibile a cui si sta pensando, anche nella prospettiva dell’ingresso di un fondatore privato. Quindi uno strumento più ampio rispetto alla fondazione ordinaria, caratterizzato dalla commistione dell’elemento patrimoniale, segnatamente proprio della classica fondazione, con quello associativo, ascritto alle associazioni (o corporazioni), in ragione della partecipazione di più soggetti, pubblici o privati alla costituzione dell’organismo, funzionali in particolare alle ipotesi di partenariato pubblico-privato. Da parte sua il Comune di Enna, che non vuole rimanere spettatore a casa propria, gradirebbe entrare nella gestione pur sapendo che il servizio pubblico in questione poco ha a che fare con le tradizionali funzioni istituzionali del Comune. In tale contesto, gli “appetiti politici” potrebbero non essere soddisfatti neanche ricorrendo alla pensata formula della “fondazione di partecipazione” se solo si evidenzia che un requisito condizionante per ammettere la partecipazione del Comune a siffatto strumento privatistico è la coerenza con l’esercizio di funzioni fondamentali o amministrative assegnate dal legislatore al Comune. Tale coerenza deriva dalla preclusione che risorse finanziarie del Comune siano destinate a funzioni estranee od ultronee all’Ente medesimo, eludendo specifici vincoli funzionali di destinazione di spesa pubblica. Appare di tutta evidenza che la futura fondazione di partecipazione sarebbe chiamata a perseguire finalità non strettamente rientranti tra quelle istituzionalmente spettanti al Comune, ossia la materia sanitaria. Stando così le cose, in cui l’eventuale consulto alla Corte dei Conti apparirebbe inutiliter datu per ovvietà, il Comune di Enna farebbe bene a rinviare ad altra occasione le proprie desiderate. Alla domanda “Oggi come va?”, Renato Zero avrebbe risposto: “Il Triangolo no… non l’avevo considerato… “.