Tassa sui rifiuti, l’eterno contenzioso tra Comuni e contribuenti

Il rapporto tra Stato impositore e cittadini contribuenti è sempre stato conflittuale e non è un caso che anche oggi si stia parlando di “pace fiscale”. Se lo Stato pretende dai cittadini fedeltà alla Repubblica e di pagare le tasse, i cittadini pretendono che tali tasse siano richieste nel rispetto della rispettiva capacità contributiva e che siano riscosse in base ad un legittimo procedimento amministrativo.

Le proteste

E’ quest’ultimo fattore che ha fatto registrare un numero sproporzionato di contenziosi sulla tassa dei rifiuti, esploso nel 2004 allorquando si tentò di trasferire in capo alle costituite società d’ambito (ATO rifiuti) tutta la filiera. L’aumento improvviso di tale tassa provocò delle sommosse popolari che contribuirono anche a far cambiare verso ad alcune competizioni elettorali. Migliaia di ricorsi arrivarono alle competenti Commissioni tributarie che non mancarono di stabilire due importanti principi.

La competenza dei Comuni

Il primo, che la natura giuridica di questa pretesa è tributaria a nulla rilevando il termine di volta in volta
utilizzato dal legislatore (TARSU, TARES, TIA, TARI). Il secondo, che l’unico Ente che può imporre questa tipologia di tributo è solo il Comune attraverso i suoi organi di governo. L’ultimo anno d’imposta preso di mira fu il 2010, da allora il contenzioso è progressivamente scemato per trasferirsi alla fase coatta della riscossione. In questi anni i contribuenti hanno avuto solo apparentemente la meglio, visto che il servizio di gestione e raccolta dei rifiuti andava comunque assicurato, costringendo i Comuni ad attingere ai propri bilanci per colmare i vuoti generati dal mancato introito tributario.

I ricorsi

Un’arma a doppio taglio, quella dei ricorsi tributari che, nel tempo, se ha avuto un effetto boomerang per i cittadini contribuenti, ha omesso di accendere i riflettori su quegli uffici tributari in cui alcuni funzionari – che tanto ricordano i censori dell’impero romano – meriterebbero le attenzioni della Corte dei Conti. Troppi errori rimasti impuniti in un settore delicato come quello della fiscalità locale in cui cittadini contribuenti e Comune impositore rappresentano due facce della medesima medaglia: “la comunità”.

Massimo Greco