Donna ricoverata a Nicosia muore dopo cure, lettera all’Asp, “mia madre assistita bene”

Una donna, ricoverata nell’ospedale Basilotta di Nicosia nel giugno scorso, è deceduta nonostante le cure dei medici del reparto di Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva.

I tentativi per curare la donna

Ci hanno provato i dottori a strapparla alla morte in tutti modi, come avuto modo di appurare i parenti della paziente. In particolare, il figlio della donna, Giuseppe Giardina, infermiere in un ospedale di Milano, ha scritto una lettera all’Asp di Enna per esprimere i ringraziamenti, suoi e della famiglia, a tutto il personale del reparto dove era in cura la madre.

La lettera del figlio della paziente

Come fa sapere l’Asp di Enna, l’elogio trae origine dalla “professionalità dimostrata durante l’erogazione di cure e assistenza a mia madre, la signora F. P., ricoverata presso il vostro Ospedale nel mese di giugno 2023. L’umanità, la disponibilità e la cortesia che tutta l’equipe diretta dal dott. Di Fabrizio, ha dimostrato non solo verso la mamma, ma anche verso noi parenti, ci hanno accompagnato durante tutto il periodo di ricovero”.

“Dignitosa la degenza di mia madre”

Inoltre, si legge anche nella lettera: “ai medici, dottori Di Fabrizio, Di Marco, Vitale, D’Alio, Calderone, Trovato), ai miei colleghi infermieri, dei quali conosco solo alcuni nomi…, e al personale di supporto, dico grazie per tutto ciò che avete fatto per rendere dignitosa la degenza della mia amatissima madre. Ciò che avete fatto e che ho visto (e ciò che avete fatto e non ho visto) sono la dimostrazione di come la dedizione al lavoro possa trasformare il freddo ambiente ospedaliero in un ambiente più confortevole. L’evoluzione clinica e l’esito infausto del decorso ospedaliero di mia mamma non sminuiscono la vostra professionalità e le vostre competenze. Grazie”.