Acqua, “Ati speso 11 milioni per la rete idrica”

 L’Ati idrico ha già speso più di 11 dei 58 milioni di euro del React Eu in un periodo brevissimo, intervenendo su reti idriche e infrastrutture a servizio dell’acqua, e da qui al 31 dicembre presenterà nuovi stati di avanzamento, con i suoi 17 interventi, in quasi tutti i comuni della provincia, già appaltati. E’ quanto affermato dalla dirigente del Mit, Rita Taraschi, emerso nel corso del convegno sull’acqua, che si concluderà oggi, a Piazza Armerina, organizzato dal Mit e dall’Ati Enna e dal Comune di Piazza Armerina.

Il presidente dell’Ati

Dal canto suo il presidente dell’Ati della provincia di Enna, Nino Cammarata, ha sottolineato il suo orgoglio, da presidente dell’Ati e da sindaco di Piazza Armerina. “E’ certamente motivo d’orgoglio sentire i massimi vertici del Ministero delle infrastrutture elogiare il territorio e il lavoro svolto dal dottore Guccione Direttore dell’ATI che ho l’onore di presiedere – ha dichiarato – per i risultati che sta ottenendo, per gli investimenti volti a dare servizi e contenere i costi della tariffa. Oggi finalmente i sindaci e la politica hanno non soltanto consapevolezza del problema, ma lo affrontano in maniera seria: l’importanza del React Eu sta nell’impiego di denaro pubblico senza gravare sulla tariffa. Senza il React Eu queste opere essenziali graverebbero per il 31 per cento sulla tariffa. Portiamo avanti azioni concrete”.

La vicepresidente dell’Ars Lantieri

La vicepresidente dell’Ars, deputata Luisa Lantieri, ha ricordato l’importanza di “recuperare più fondi possibili per la messa in opera di tutte le reti”, così ha sottolineato. “Avevamo reti ormai obsolete e non ci possiamo permettere di disperdere l’acqua – ha concluso -. Oggi più che mai è arrivato il momento di mettere mano alle riduzione del costo delle bollette, la cosa più importante per i cittadini”.

La gestione idrica

Il direttore dell’Ati Enna, il Stefano Guccione, ha ricordato la storia di questa istituzione, un tempo Ato idrico, a cui è subentrata nel 2020. “Abbiamo ereditato una gestione frammentata con “turnazioni” orarie dell’erogazione idrica, perdite medie del 60%, imputazioni del costo del servizio come distrazioni nei bilanci comunali, impianti con opere infrastrutturali fatiscenti, infrastrutture carenti di manutenzione o obsolete – ha sottolineato -. Siamo intervenuti con una gestione manageriale ed è stata la svolta. In tre anni abbiamo ridotto di un oltre un quarto le perdite, dal 2020 al 2023, con una riduzione del 27,64 per cento, anche attraverso la creazione di 102 distretti e 814 chilometri di distrettualizzazione. E grazie ai fondi del React Eu interveniamo senza gravare sulla tariffa”.

Gli interventi di sindaci e tecnici

Nel corso della giornata di ieri i workshop, coordinati dal giornalista Marco Gisotti, hanno parlato sindaci e tecnici, come l’avvocato Stefano Polizzotto, esperto giuridico in materia di SPL. “Abbiamo affrontato negli ultimi due anni una sfida importante – ha detto l’avvocato Polizzotto – che ha comportato uno sforzo giuridico notevole, ma siamo riusciti a trovare un punto d’equilibrio, che ha consentito gli investimenti”. E il docente dell’Università Kore, Gabriele Freni, che insegna Costruzioni idriche. “Nel problema delle perdite idriche – ha sottolineato – attraverso le nostre conoscenze e la tecnologia siamo riusciti a sfruttare le potenzialità della digitalizzazione e supportare la crescita del territorio”.