Il caso Morgantina ed il modello da esportare

La chiusura al pubblico, per mancanza di custodi, dell’importante zona archeologica di Morgantina sembra essere scongiurata. A seguito di un mirato interessamento della deputata regionale di FI, Luisa Lantieri, il Dipartimento regionale dei beni culturali, guidato dal dirigente La Rocca, e il Sindaco del Comune di Aidone Raccuglia hanno condiviso un percorso che vede anche il coinvolgimento del volontariato per colmare l’attuale deficit di risorse umane in capo al Parco Archeologico di Morgantina e Villa del Casale.

Il principio di sussidiarietà

La notizia, che ovviamente merita di essere salutata positivamente, ci consente di sottolineare lo strumento attraverso il quale la politica ha fornito la risposta più adeguata. Siamo infatti in presenza dell’applicazione del principio di sussidiarietà nelle due direzioni, verticale e orizzontale nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali. Verticale nella misura in cui il livello istituzionale comunale soccorre alla momentanea difficoltà del livello istituzionale regionale, fornendo il proprio impegno; orizzontale
perché le due Istituzioni si avvalgono delle formazioni sociali per lo svolgimento di attività d’interesse generale.

Il rapporto col territorio

E’ in questo passaggio che è possibile ravvisare il ruolo chiave dei cittadini: i beni culturali, infatti, per il loro intimo legame con la comunità di riferimento giocano un ruolo decisivo nel rinsaldare il rapporto con il territorio. L’accordo raggiunto dimostra come sia possibile affermare che la piena valorizzazione di un importante e strategico bene culturale come quello di Morgantina non potrà avvenire se non sfruttando al massimo le sinergie offerte dal principio di sussidiarietà con la comunità di riferimento, depositaria e custode della vera essenza del proprio territorio, rappresentandone, al contempo, una delle opportunità economicamente più rilevanti per lo sviluppo dell’economia territoriale e una delle occasioni su cui provare a sperimentare quelle buone pratiche di governo che richiedono la capacità di fare sistema tra i differenti poteri che insistono sul territorio.

Un modello da esportare

Chissà se questo modello di gestione e valorizzazione condivisa di un bene culturale sarà esteso anche per la valorizzazione di quei tanti siti archeologici, meno blasonati ma altrettanto ricchi di suggestioni storiche, che impregnano il territorio della provincia di Enna.

Massimo Greco