Omicidio a Enna, la lite e poi il delitto, “inflitte 8 coltellate al padre”

Avrebbe confessato di avere avuto una lite con il padre Matteo Menzo, il 22enne accusato di aver ucciso a coltellate, nel pomeriggio di ieri,  il genitore, Gaetano Menzo, nell’abitazione di famiglia, ad Enna.

I fendenti sul corpo della vittima

 Il ragazzo, al termine dell’interrogatorio che si è tenuto nella serata di ieri negli uffici della questura di Enna è stato accompagnato in carcere dove ha trascorso la sua prima notte in cella. La Procura di Enna sta provando a ricostruire quei minuti drammatici nella casa della vittima, un imprenditore molto noto in città e dai primi accertamenti sembra che il presunto assassino abbia inflitto circa 8 fendenti in varie parti del corpo del padre ma spetterà al medico legale stabilire quali di essi abbiano spezzato la vita all’uomo.

Le indagini

Le indagini della polizia, coordinate dal pm Salvatore Interlandi, sono concentrate sugli istanti precedenti all’aggressione per svelare i motivi della lite tra padre e figlio. A quanto pare, l’imprenditore avrebbe inveito contro il giovane, un ragazzo dal carattere impetuoso, che, forse temendo per la sua incolumità, si sarebbe convinto delle intenzioni violente del genitore.

Il coltellino

Una circostanza ancora non accertata ma su cui sono al lavoro gli inquirenti che, nel corso dei rilievi nelle fasi successive al delitto, avrebbero trovato in una delle tasche dell’imprenditore un coltellino. Arma che, stando alle prime informazioni, non sarebbe stata usata dalla vittima, in ogni caso sarebbe stata acquisita dalle forze dell’ordine.

Casa sotto sequestro

La casa, come disposto dai magistrati, è stata posta sotto sequestro per essere passata al setaccio allo scopo di “cristallizzare” la scena del delitto e costruire pezzo dopo pezzo la spirale di violenza culminata con la morte dell’imprenditore edile.

Udienza in Tribunale

Nelle prossime ore, ci sarà l’udienza di convalida della misura cautelare davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Enna ed in quell’occasione il giovane potrà chiarire meglio la sua posizione o magari trincerarsi nella facoltà di non rispondere.