I viaggi per le terapie dei bimbi, “aprire centro nel distretto di Agira”

Ci sono numerose famiglie, residenti in 5 Comuni, tra cui Agira, Assoro, Leonforte, Nissoria e Regalbuto, tutte nel distretto sanitario di Agira, che, con cadenza giornaliera, si mettono in macchina per accompagnare i propri figli ad Enna. Non per una passeggiata o per recarsi a scuola ma per essere sottoposti alle terapie: sono bambini disabili che necessitano di particolari trattamenti che, in questo territorio, è possibile eseguire nei locali dell’Aias e del Csr, ad Enna, convenzionate con l’Asp di Enna.

Il comitato Basta viaggi

Un nutrito gruppo di famiglie, 45 in tutto, ha deciso di costituirsi in Comitato, che è stato chiamato “Basta viaggi”: un nome che fa comprendere bene quali sono gli obiettivi dei parenti di questi bambini, ormai esausti di trascorrere sulle strade ennesi, la cui precarietà è sotto gli occhi di tutti, buona parte della mattinata. Già, perché, come segnalano gli esponenti del comitato Basta viaggi, le terapie sono possibili solo nelle ore del mattino, i centri non prevedono prestazioni nel pomeriggio.

Le strade dissestate

“E’ una difficoltà notevole per noi famiglie – racconta a ViviEnna, Diego Vasta, promotore di questo Comitato e padre di una bambina – sostenere questa situazione. Mia figlia frequenta una scuola materna, così come altri bambini. Io vivo a Leonforte ma ci sono famiglie che abitano negli altri Comuni del Distretto di Agira, per cui recarsi a Enna comporta sacrificare la scuola. Peraltro, le strade sono così disastrate da condizionare i bambini: alcuni vomitano e questo, inevitabilmente, incide sulla terapia determinandone l’insuccesso con conseguente grave sacrificio sia del percorso riabilitativo stesso che del diritto alla salute garantito dalla nostra Costituzione”.

I tempi di percorrenza e le sofferenze dei bambini

Ma vediamo i tempi di percorrenza e come si snoda una giornata dedicata alle terapie. “Impieghiamo, più o meno, un’ora, sia all’andata che al ritorno, per ricevere appena 45 minuti di trattamento riabilitativo che non sempre viene usufruito per intero. E’ innegabile che un bambino disabile costretto a viaggiare per circa 60 minuti sulle strade della provincia di Enna, non può’ presentarsi alle sedute riabilitative nelle più’ idonee condizioni psicofisiche”.

“Aprire un centro nel distretto di Agira”

Le famiglie, che hanno avuto nel corso di questi ultimi mesi incontri con i sindaci dei Comuni interessati per sensibilizzarli sul problema e sulla necessità di aprire un centro nel distretto di Agira, non vorrebbero far perdere le ore a scuola ai propri figli. E perché mai non è possibile sottoporre i disabili a terapie nel pomeriggio?

Il diritto all’istruzione

Secondo Diego Vasta, portavoce del Comitato, c’è una evidente lesione del diritto all’istruzione, “come emerso in una sentenza della Cassazione del 2014”, per cui, “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili”.

La convenzione tra Asp e centri

Peraltro, come ribadisce il rappresentante del Comitato, l’assessorato alla Salute della Regione siciliana, in una circolare del 2 marzo del 2010, in merito al “nuovo schema di convenzione tra le aziende sanitarie provinciali e le strutture riabilitative”, fissa un importante punto nell’articolo 9.

“Questo articolo – si legge nel documento del Comitato Basta viaggi -, richiamando l’importanza di coniugare tali essenziali prestazioni con il diritto allo studio del disabile, sancisce che “i centri con degenza diurna e con degenza a tempo pieno devono garantire, tenendo conto delle esigenze individuali dei soggetti, l’accesso all’istruzione scolastica”.

Tradotto, per le famiglie, vuol dire che “il diritto allo studio non può’ essere garantito solamente ai disabili in degenza diurna e in degenza a tempo pieno ma deve essere un diritto garantito a tutti i disabili anche e soprattutto ai pazienti in trattamento ambulatoriale”.

Secondo quanto sostenuto da queste famiglie, questo articolo non c’è “nella convenzione tra Asp e centri accreditati”.

I rimborsi fermi

E poi, come se non bastasse, c’è un altro problema: le spese di trasporto dai Comuni del distretto di Agira fino ai centri terapeutici. Non essendoci un servizio pubblico, i Comuni dovrebbero rimborsare le spese agli utenti che utilizzano mezzi propri. “In merito al Comune di Leonforte – spiega a ViviEnna Diego Vasta – gli arretrati risalgono al 2018”.

I costi dei Comuni

Per le famiglie, “l’apertura di un centro nel distretto di Agira abbatterebbe anche i costi dei Comuni, in merito ai rimborsi per il trasporto”