I partiti e le linee politiche sul territorio da definire

Con la celebrazione del congresso provinciale di Forza Italia (l’ultimo in ordine di tempo) si apre una nuova stagione che vede il ritorno dei partiti politici e, di conseguenza, l’esonero delle liste civiche alle quali si fa ricorso periodicamente.

Il ruolo dei partiti

Da oggi, almeno in teoria, le decisioni politiche non saranno più prese dai soli “eletti” ma dovranno trovare condivisione nelle rispettive sedi di partecipazione, all’interno delle quali tutti gli associati avranno il diritto di dire la propria. Del resto, i partiti politici rappresentano, ancora oggi, l’unico strumento democratico che lega la società politica alla società civile, con ciò rappresentando un elemento fondamentale nella costruzione dello spazio politico multilevel (locale, nazionale ed europeo).

Le linee politiche da definire

Ci aspettiamo, quindi, di conoscere la posizione di tutti i partiti politici (e di quelli di governo in particolare) non solo sulle “stuzzicanti” questioni elettorali o sulle “interessate” nomine dei vertici della sanità provinciale, ma su quelle che riguardano il nostro territorio. Aspettiamo con ansia di conoscere, ad esempio, la linea politica e programmatica sui temi dell’identità territoriale, sulle politiche di sviluppo condiviso, sulle politiche differenziate di area vasta con particolare riferimento a quella sanitarie. Così come ci piacerebbe sentire la posizione di siffatti partiti sul ruolo della “Città Universitaria”, sul modello istituzionale più idoneo per arginare il fenomeno della decrescita delle aree interne, anche alla luce della neo costituita Unione dei Comuni “Area Interna di Troina”.

Il peso dei vertici nazionali

Insomma, ci auguriamo che tutti i partiti, che si sono appena dotati di organi di governo eletti nei rispettivi congressi, non siano considerati dépendance dei partiti nazionali che, come le tre scimmiette, non sentono, non vedono e non parlano.

Massimo Greco