Valguarnera, le istanze degli agricoltori in Consiglio

Le istituzioni locali si muovono sulla grave crisi che attanaglia il settore agricolo in Sicilia e non solo. Dopo il presidio ad oltranza degli agricoltori della Provincia nei pressi dello svincolo autostradale di Dittaino e che proprio domenica con i loro trattori hanno congestionato per parecchie ore il traffico automobilistico
ritardando il flusso veicolare da e per l’autostrada A 19, arrivano i primi segnali di solidarietà e di sostegno all’iniziativa.

I consiglieri di Valguarnera

Quattro consiglieri del gruppo di opposizione, Giuseppe Speranza PD, Filippa Greco DC, Angelo Bruno e Filippa D’Angelo (misto) hanno preparato un ordine del giorno da approvare nel prossimo consiglio comunale. I quattro consiglieri consapevoli che l’agroalimentare rappresenti per il sistema economico e produttivo d’Italia il volano economico dell’Italia, si dichiarano fortemente preoccupati delle politiche comunitarie i cui effetti potrebbero essere disastrosi sia per l’economia generale che per il comparto
agricolo siciliano e del meridione d’Italia, complici anche i cambiamenti climatici che hanno un forte impatto negativo per le produzioni agricole. Esprimono quindi piena solidarietà agli agricoltori che da diverse settimane stanno manifestando in tutta Europa e, da diversi giorni, anche in Sicilia e nella provincia di Enna con presidi ad oltranza a Capodarso e Dittaino.

L’ordine del giorno pro agricoltori

Per tutto ciò, nell’ordine del giorno che deve essere approvato scrivono: “si ritiene nostro dovere tutelare con ogni mezzo legittimo e democratico le nostre aziende agricole che rappresentano la quasi
totalità dell’economia del nostro territorio, come si ritiene necessario e urgente l’intervento della Regione, dello Stato e delle Istituzioni Europee per la salvaguardia, il sostegno economico, e il rilancio del comparto agroalimentare, anche con forme di sostegno e/o incendivi economici e la produzione di norme giuridiche volte alla tutela dei prodotti agricoli e della biodiversità alimentare”.

I punti

Alla luce di tutto ciò ritengono che siano cinque i punti fondamentali da cui ripartire: 1° blocco dell’esodo dalla Sicilia per garantire un futuro alle nuove generazioni; 2° valorizzazione del rapporto tra agricoltura e natura per bloccare l’aumento delle malattie e dei cibi sintetici (cicli sintetici: grani siciliani autoctoni) 3°
contrasto alla riforma dell’autonomia differenziata che ancora una volta favorisce il nord Italia a discapito del sud, e nel caso specifico a danno della tradizione agricola siciliana; 4° applicazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto Siciliano; 5° stop all’estrazione selvaggia delle risorse Siciliane da parte dello Stato
Italiano, la Sicilia è lo scrigno della biodiversità.

L’intervento delle istituzioni

L’ordine del giorno una volta approvato dovrà essere inviato al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale dell’Agricoltura, al Presidente dell’Assemblea Regionale, a tutte le massime autorità dello Stato,
alla deputazione nazionale e regionale della Provincia, al Prefetto, con lo scopo di chiedere un autorevole intervento, al fine di costituire apposito tavolo tecnico con all’interno membri di una delegazione di rappresentanti degli agricoltori del territorio e degli enti locali, per ascoltare le istanze degli agricoltori; di porre in essere tutti gli atti e/o le iniziative necessarie per sostenere le vertenze del settore agroalimentare per ciò che è in potere da parte dell’amministrazione regionale; di farsi portavoce con il governo nazionale e, per il loro tramite con le istituzioni europee, per accogliere le legittime istanze degli agricoltori, con iniziative volte alla tutela della filiera agroalimentare; di chiedere al governo
nazionale di dichiarare lo stato di calamità per la prolungata stagione di siccità che sta piegando l’agricoltura del sud Italia e le produzioni agricole.

Rino Caltagirone