Grano canadese, Legambiente con gli agricoltori

Legambiente Sicilia condivide le preoccupazioni degli agricoltori siciliani che, due giorni fa, a Pozzallo hanno bloccato i camion carichi di grano canadese. Tra i manifestanti anche la delazione del presidio Dittaino, tra i più audaci sostenitori della protesta in tutta la Sicilia.

Gli effetti sulla salute umana

“Gli agricoltori vedono non solo una minaccia relativa alla concorrenza sleale ma soprattutto temono i possibili effetti nocivi per la salute umana. Da oltre venti anni, al porto di Pozzallo giungono e scaricano navi contenenti granaglie sia destinate al consumo umano che al consumo animale” afferma Alessia Gambuzza, responsabile agricoltura sostenibile Legambiente Sicilia.

I pericoli del glifosato

Secondo Legambiente, il glifosato può essere rinvenuto nei prodotti finali come pasta o pane, consumati dalla popolazione tutti i giorni e i cui effetti però non si manifestano immediatamente.

Rinnovo uso del glifosato

Lo scorso novembre la Commissione europea ha rinnovato fino al 2033 la possibilità di utilizzare il glifosato. Legambiente, insieme ad altre associazioni, chiede “di applicare con rigore il principio di precauzione laddove vi sia anche una piccola probabilità di rischio per la salute pubblica e per l’ambiente”. “Anche la sola incertezza – aggiunge l’associazione – avrebbe dovuto bastare a fermare l’approvazione da parte dell’Ue, ma nel caso del glifosato le prove della sua pericolosità per la salute delle persone e dell’ambiente superano ogni ragionevole dubbio, alimentato dalle aziende che producono e commercializzano il diserbante”.

“Regione controlli i carichi”

“Chiediamo all’Assessorato regionale alla Salute – dice Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia. – che ogni carico sia controllato sempre anche analiticamente prima che venga autorizzato lo scarico e prima che venga distribuito ai mulini o ai mangimifici siciliani e, parallelamente, stigmatizziamo le deplorevoli pratiche di importazione di grano dannose per l’economia del territorio. Chiediamo con forza al Ministero dell’Agricoltura, attraverso i servizi decentrati di repressione frodi, di intervenire affinché gli uffici controllino e seguano il percorso dei grani esteri, dal loro arrivo nei porti italiani fino alla loro trasformazione in pasta”