Ai Comuni piace il…contenzioso

L’efficacia dei servizi d’interesse generale, la tempestiva erogazione delle misure di sostegno emergenziale e di rilancio, la capacità di dare risposte ai bisogni delle comunità e l’adeguatezza delle politiche d’investimento sono ineludibili fattori di legittimazione delle Istituzioni democratiche, a partire da quelle locali.

La collaborazione tra enti

In tale contesto, in cui i Comuni altro non sono che delle vere e proprie “Città-Stato”, è inevitabile assistere ad una proliferazione di controversie interne ed esterne alle medesime Amministrazioni. Spetta agli organi di governo, democraticamente eletti, svolgere quel ruolo di mediazione per prevenire il conflitto, con l’effetto di “rafforzamento istituzionale”, attraverso il quale indirizzano i pubblici poteri,
potenziandone la credibilità. La democrazia costituzionale funziona in modo armonico quando tutte le componenti della sfera pubblica operano sinergicamente e nel rispetto del principio di leale collaborazione, così da scongiurare che la discrezionalità politica sfoci in arbitrio, qualora le convinzioni soggettive dei singoli condizionino le decisioni da prendere.

I “consulenti” per i Comuni

Per evitare la citata conflittualità, spesso amplificata dal carattere di chi esercita la funzione monocratica, il nostro ordinamento ha messo a disposizione degli enti locali una funzione consulenziale e collaborativa esercitata dalla diverse Autorità statali chiamate ad esprimere pareri in relazione alle proprie competenze disciplinari. Un uso attento di queste collaborazioni, che non pesano un solo euro per gli enti locali,
limiterebbe drasticamente il potenziale contenzioso ed escluderebbe in radice la “colpa grave” nell’ipotesi di comportamenti illegittimi.

La funzione della Corte dei Conti

I pareri della Corte dei Conti, ad esempio sono utilissimi nella materia della contabilità pubblica del contenimento dell’equilibrio della spesa pubblica. Quelli dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato aiutano a rispettare le regole del mercato concorrenziale. Quelli dell’ANAC aiutano a muoversi all’interno della materia di prevenzione della corruzione e trasparenza e in materia di contratti pubblici. Quelli del Ministero dell’Interno contribuiscono ad orientare l’interpretazione delle norme sulle autonomie
locali.

I contenziosi

E’ strano come, pur in presenza di queste opportunità la cui autorevolezza istituzionale non è revocabile in dubbio, i Comuni del nostro territorio preferiscano intraprendere la strada più tortuosa e dispendiosa del contenzioso giudiziario che, indipendentemente dal risultato finale, finisce solo per gravare sulle tasche dei contribuenti.

Massimo Greco