Trasporto dei disabili fermo, patente ritirata all’autista

Dopo un mese di interruzione a Calascibetta dovrebbe riprendere, lunedì prossimo, il servizio che riguarda il trasporto dei disabili in due strutture di riabilitazione ubicate nella vicina Enna, ma qualche polemica sembra persistere, soprattutto per come sono avvenuti i fatti.

Il controllo della polizia

Lo scorso otto febbraio, potremmo definirlo “giorno funesto” causa una serie di avvenimenti accaduti a Calascibetta, la polizia stradale, durante un posto di controllo, in Via Maddalena II, a pochi passi dalla scuola media “Giovanni Verga”, si accorge, che, il pulmino, utilizzato per il trasporto dei disabili, seppure abbia il cronotachigrafo, è sprovvisto della Carta del conducente, la cui finalità è quella di verificare se l’autista abbia effettuato periodi di guida non consentiti dalla legge.

Ritiro della patente al conducente

Nonostante il mezzo fosse risultato efficiente, tenuto bene, cassetta medica fornita di tutto l’occorrente, e l’autista, impiegato comunale, sia considerato persona scrupolosa, attenta e seria, gli agenti sono rimasti intransigenti: momentaneo ritiro della patente al conducente (15 giorni) e poco più di 1600 euro di multa, che dovrebbe pagare l’Ente, per la mancanza della “Carta del conducente”, rilasciata dalla Camera di Commercio di Enna e inserita dall’autista nel cosiddetto box del mezzo prima di iniziare la guida.

Il ricorso

Il Comune, però, ha deciso di fare ricorso, perché sostiene che la carta del conducente sarebbe necessaria per quei mezzi che, ad ogni tratta, percorrono più di cinquanta chilometri. Va anche detto che l’autista, dopo aver accompagnato i ragazzi, spesso si ferma ad aspettarli per tutta la durata della fisioterapia.
Per l’Ente, insomma, trattasi di un servizio specializzato, destinato al trasporto degli utenti dall’abitazione sino al centro di riabilitazione, quindi un tragitto di non oltre dieci chilometri a tratta.

Il rimborso

Il servizio è fermo da quasi un mese, con disagi per quelle famiglie, che, ogni giorno, accompagnano i loro bambini nei centri di riabilitazione, così il Comune rimborserà i parenti degli utenti. Per vederci chiaro, la minoranza consiliare, intanto, ha presentato un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, e un’interpellanza da discutere in aula. “Vogliamo capire realmente cos’è accaduto-spiegano i quattro consiglieri del “Patto civico per Calascibetta”- perché si è arrecato un disagio ai soggetti fragili e alle
rispettive famiglie”.

Francesco Librizzi