Lavori al Castello, “mancano tutele archeologiche”

Il presidente della sede di Enna di SiciliAntica, Sandro Amata, solleva il problema dell’esistenza di importanti reperti archeologici che potrebbero essere emersi nel corso del lavori per la ripavimentazione dell’anello stradale che ricade intorno al Castello di Lombardia.

La lettera

In una lettera, inviata al Soprintendente Angelo Di Franco ed al sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, Amata chiede “le motivazioni che stanno alla base della mancata attivazione della procedura di archeologia preventiva in merito ai lavori attualmente in corso”.

Cosa è la proceduta di archeologia preventiva

Tale verifica preventiva consente di accertare, prima di iniziare i lavori, la sussistenza di giacimenti archeologici ancora conservati nel sottosuolo e di evitarne la distruzione con la realizzazione delle opere in progetto.

Gli studi

“Diversi studi scientifici hanno evidenziato la presenza nell’area interessata di importanti testimonianze archeologiche, che coprono un arco temporale che inizia con l’età del bronzo e finisce in età medioevale” scrive Amata che aggiunge: “Nel corso dei lavori è stato appurato che sono stati eseguiti interventi di scavo in alcune zone che hanno intaccato gli strati presenti al di sotto del manto stradale. Viste le caratteristiche storico – monumentali dell’area e i relativi vincoli che in essa ricadono sarebbe stato necessario in base alle leggi di tutela attivare le procedure di sorveglianza archeologica previste per queste tipologie di lavori”.