Il dirigente di Valguarnera indagato, Speranza, “presentai mozione di censura”

L ‘inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento su un presunto giro di appalti e tangenti che ha coinvolto l’ex responsabile dell’ufficio tecnico di Valguarnera Vittorio Giarratana ha destato parecchio scalpore in paese, ove Giarratana dirigente dell’ufficio tecnico il cui operato si è concentrato sui lavori pubblici e sulla gestione rifiuti.  

Da parte sua il sindaco Francesca Draià ha proceduto  alla revoca dell’incarico del tecnico. Sulla vicenda ha preso posizione il consigliere del Pd, Giuseppe Speranza, autore di critiche molto dure nei confronti del dirigente, che, però, non risponde di accuse, nell’inchiesta della Procura di Agrigento, legate alla sua attività nel Comune di Valguarnera.

L’arringa di Speranza

Speranza, nella sua arringa, rispolvera delle sue storiche battaglie politiche in cui criticava la gestione “del dirigente tanto sulla gestione dei rifiuti quanto su quella degli appalti e degli incarichi professionali”. Secondo l’esponente dell’opposizione si sarebbero verificati dei ripetuti “conferimenti di incarichi a professionisti e dei R.U.P da noi contestati ed in barba alle norme sulla trasparenza e sull’anticorruzione”.

La mozione di censura inviata alla Procura di Enna

L’esponente PD riavvolge poi il nastro indietro di qualche anno: “nel giugno del 2023 -ribadisce- ho presentato in consiglio comunale la mozione di censura contro l’operato del dirigente, mozione inviata pure alla Procura di Enna allo scopo di invocare un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente. Una mozione tuttavia respinta dal civico consesso, ad eccezione del voto favorevole mio e dei consiglieri Bruno e Greco. All’epoca altri preferirono volgere lo sguardo altrove proprio come il Sindaco Draià, divenuta in questi anni uno strenuo difensore del dirigente e del suo operato. Lo stesso sindaco che oggi alla stregua di un sepolcro imbiancato annuncia le manifestazioni sulla legalità. Abbia piuttosto il coraggio di presentarsi in Consiglio Comunale in adunanza aperta e si assuma le responsabilità di un Ente che lei ha condotto al collasso finanziario e gestionale. Per il resto -conclude Speranza- noi riponiamo incondizionata fiducia verso gli organi inquirenti chiedendo loro che facciano luce sui fatti accaduti e auspichiamo che gli indagati riescano a dimostrare la correttezza del loro operato.”