Giudizio canonico su Rugolo, Cantaro, “Messina non è parte processuale, non può avere un ruolo”
Enna-Cronaca - 25/07/2025
L’avvocato Gabriele Cantaro contesta l’analisi del suo collega, Alessandro Camedda in merito alla posizione di Antonio Messina sul procedimento canonico a carico di Giuseppe Rugolo condannato, in primo grado, dal Tribunale ecclesiastico alla riduzione allo stato laicale. Sul conto del sacerdote, pende anche una condanna penale a 3 anni di reclusione emessa dalla Corte di Appello di Caltanissetta per violenza sessuale su minore.
La posizione dell’avvocato Cantaro
Se per l’avvocato Camedda, consulente dell’archeologo ennese, dalla cui denuncia partì l’inchiesta della Procura di Enna, Messina ha avuto un ruolo nel procedimento canonico, l’avvocato Cantaro è di tutt’altro avviso. Cantaro, nella sua controreplica, precisa di esprimersi a titolo personale e non come legale della Curia di Piazza Armerina.
“Nulla di quanto dice l’avvocato rotale consulente del sig. Antonio Messina può smentire quanto ho affermato, né le precisazioni relative alla competenza dei Dicasteri, mai messa in dubbio, né l’attribuibilità al sig. Messina Antonio delle iniziative giudiziarie in sede penale avanti all’Autorità Giudiziaria Statale” precisa l’avvocato Cantaro in merito al ruolo assunto da Messina sul procedimento della giustizia ordinaria.
Il ruolo di Messina
L’avvocato, nella sua analisi, mette al centro il vescovo di Piazza Armerina nel processo canonico, contrariamente a quanto affermato da Camedda e da Messina, per cui Gisana e la Diocesi sono stati estromessi.
“Il mio intervento – argomenta l’avvocato Gabriele Cantaro – contesta la comunicazione dell’asserita esclusione della Diocesi e del suo Vescovo dal processo canonico – affermazione infondata e perciò gravissima e diffamatoria – artatamente proposta come conseguente alla rispettiva posizione nei procedimenti pendenti avanti alla Giustizia Ordinaria”.
” Rilevo inoltre che “avere un ruolo” in un processo – quello canonico nella questione che ci occupa – significa essere parte processuale, cosa che né il sig. Messina Antonio né il suo consulente rotale possono affermare di essere o di essere stati in tale procedimento”.
L’altra contestazione
Lo stesso legale muove un’altra contestazione all’avvocato Camedda. “L’uso del termine commissari venuti dal nord in luogo di quelli corretti di “Delegato ed Assessori” reiterato dall’avv. Camedda mantiene una intollerabile ambiguità che non può più essere considerata “casuale” ma che appare, ancora una volta, tesa a rendere verosimile qualcosa che è, invece, assolutamente infondato. Ogni altro argomento, introdotto dalle “controrepliche” esula dall’oggetto del mio intervento”.
I commenti sui social
“Non meritano repliche, invece, le scomposte dichiarazioni che qualcuno ha voluto diffondere sui social; l’uso della mistificazione e dell’insulto danno la cifra e lo spessore morale di chi li usa, non di chi li riceve” conclude l’avvocato Cantaro.