Stop ai medici gettonisti, Italia Viva, “possibile chiusura dei reparti nell’Ennese”

Rischiano di chiudere alcuni reparti degli ospedali dell’Ennese dopo il divieto, su scala nazionale, di assumere medici gettonisti, specie  nei Pronto soccorso che sono decisamente i più sguarniti.  “Ci sarà il caos con ricadute pesantissime sulle prestazioni del servizio sanitario” dicono scrivono Davide Faraone, vice-presidente nazionale di Italia Viva, e Antonio Craxì, già professore ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Palermo, nel blog di Italia Viva Sicilia.

Lo scenario su Enna

“Province come Enna e Caltanissetta, dove il 70% dei turni notturni è gestito da gettonisti, potrebbero registrare chiusure temporanee dei reparti” dicono i due esponenti di Italia Viva che elencano altre criticità.  “Sovraccarico strutturale:  il deficit cronico di 1.494 unità tra medici e infermieri (dati Agenas 2024) costringerà il personale stabile a turni forzati, con un incremento stimato del 35% delle ore straordinarie”.

Caos nella sanità in Sicilia

“Mentre la media nazionale di turni coperti da gettonisti è del 18%, in Sicilia si supera il 60% negli ospedali metropolitani e raggiunge picchi dell’80%  in strutture come l’AOOR Villa Sofia–Cervello di Palermo. Nel 2024, la Regione ha speso 10,3 milioni di euro per questi contratti (seconda solo alla Lombardia), con costi orari fino a 100 € per medico. Entro fine ottobre 2025, il 42% dei 1.852 contratti attivi scadrà, lasciando scoperti circa 778 turni mensili in Pronto soccorso. Un ulteriore 26% (482 contratti) cesserà entro marzo 2026.  L’impatto sui servizi e sul territorio si manifesterà in Sicilia, con un effetto a cascata, a tre livelli:  1) Tempistica:  agosto-settembre 2025 coincidono con picchi turistici (+30% di accessi ai PS) e carenza di personale in ferie”.