Banda dell’escavatore a Troina, notte da incubo per i residenti, “li abbiamo visti, erano catanesi”

Quello di ieri mattina, per i troinesi, è stato un brutto risveglio. Lo sportello esterno della banca Unicredit di piazza Martiri d’Ungheria non c’era più.

La banda in azione

A pochi passi, dallo sportello, c’era un escavatore che è stato utilizzato dai ladri per scardinare la cassa dello sportello automatico. Nel bel mezzo di via Garibaldi in basso, dove inizia la via San Silvestro, nel punto di innesto con la via Martiri d’Ungheria, ci stava un camion, con il quale i ladri avevano trasportato l’escavatore. Il tutto si è svolto in una manciata di minuti nel cuore della notte, dalle tre alle tre e mezza. Tre persone sono state già fermate, è caccia agli altri autori del furto.

I testimoni

Alcuni abitanti del quartiere hanno sentito dei forti rumori, che l’hanno svegliati. Si sono alzati da letto, si sono affacciati da balconi e finestre per capire cosa stesse succedendo. “Abbiamo visto delle persone vestite di nero, con i volti coperti da passamontagna, che stavano portando via la cassa. Erano irriconoscibili. Abbiamo subito chiamato il 112”, ci hanno detto.

Saranno stati una decina i ladri, che hanno fatto hanno fatto tutto in fretta e senza intoppi e si sono dati alla fuga. Tre di loro, a bordo del furgoncino che è cappottato sulla strada per Cesarò a 5 km da Troina, sono stati bloccati e arrestati dai carabinieri. E’ evidente che il furto con scasso era stato preparato da tempo. E ad eseguirlo sono stati dei veri professionisti del crimine. Al di là del danno economico subito dalla banca, questo furto, per la modalità di come si è svolto, ha suscitato una profonda impressione ed inquietudine tra le gente del paese, che era preoccupata per degli episodi già accaduti. Episodi che potrebbero rivelarsi come dei segnali premonitori di quello che poi è accaduto ieri notte.

L’accento catanese

Un troinese, mentre stava rincasando in tarda sera, ha visto una macchina sospetta con due giovani a bordo, si è avvicinato per cercare di capire chi fossero e che ci facessero a quell’ora. I due giovani, che non si erano mai visti a Troina, gli rispondevano, parlando in un perfetto ed inconfondibile catanese, che erano lì per farsi “un tiro”. Il troinese riprendeva il tutto con il suo cellulare e lo postava su facebook. C’è proprio poco da stare allegri