Barrafranca. Consigliere provinciale Regalbuto su “fermo” diga Olivo

Barrafranca. “Propongo una richiesta di risarcimento a livello regionale nei confronti degli agricoltori nel caso in cui la situazione continui ad aggravarsi. La sospensione dell’acqua dell’invaso Olivo provocherà non pochi danni ai nostri agricoltori i quali si sono dati da fare per le coltivazioni della prossima stagione autunnale e che a causa di una cattiva gestione andranno a perdere il tutto”. Questa la reazione del consigliere provinciale Giuseppe Regalbuto dopo che l’assessorato regionale ha detto no all’erogazione di acqua per scopi agricoli visto che l’invaso della diga Olivo ha una capienza quasi al limite consentito. “ Fino a pochi mesi fa tale diga era monitoraggio – riferisce il consigliere provinciale Regalbuto – dagli ex assessori comunali Branciforte prima, e Avola dopo, i quali riuscivano ad interfacciarsi senza problemi con il consorzio di Bonifica 6 di Enna e riuscendo a risolvere le esigenza idriche legate alla produzione agricola dell’area sud della provincia ennese, del territorio del comune di Barrafranca, Piazza Armerina e Mazzarino”. La diga avrebbe se ben gestita una capacità di invaso pari a 15milioni di metri cubi di acqua ma non sarebbero state adottate le misure di ripristino così come il completamento della conduttura di Iaculia. La carenza di acqua è stata segnalata da parte degli agricoltori dalle perdite costanti delle condutture. “Una razionalizzazione e distribuzione minima dell’acqua – continua Regalbuto – è necessaria e rappresenta obiettivo primario ed immediato per mantenere in vita e garantire la tenuta sociale e lo sviluppo sostenibile di produzione ortive nel territorio. Giustamente gli agricoltori lamentano il loro status denunciando il livello di allarme cui si è giunti e la loro condizione di esasperazione. Solamente i canali regionali e nazionali potrebbero sbrogliare tale situazione tenendo presente che la disponibilità economica per il completamento delle opere di ristrutturazione della diga in questione è stata prevista dai fondi Fas erogati in Sicilia dal governo nazionale”. Il consigliere ha alla mano tutta la documentazione con i fondi Fas destinati all’invaso per i lavori di completamento degli allacciamenti dei bacini Serieri e Scioltabino al serbatoio della diga Olivo con la quarta perizia di variante approvata dal genio Civile di Enna di circa 47 milioni. Poi altri 27 milioni e 800 mila euro destinati sempre all’invaso per “ interventi di ripristino della funzionalità del serbatoio dello sbarcatoio e della derivazione irrigua”. Ma costante da parte del consigliere Giuseppe Regalbuto è la critica al governo regionale: “Condanno fortemente questo governo regionale che con la sua politica scellerata vuole eliminare i consorzi di bonifica ed in modo particolare quello di Enna non tenendo conto delle esigenze del territorio e accentrando tutto nelle mani di pochi dirigenti che sconoscono le realtà territoriali”. La diga Olivo ha servito durante i decenni una superficie irrigua di circa 400 ettari. La diga Olivo ha una capacità d’invaso pari a 15 milioni di metri cubi di acqua e dal 1986 ad oggi non ha mai raggiunto il volume massimo di accumulo in quanto non sono state completate le opere legate alla galleria “Iuculia” che garantirebbe un apporto consistente di acqua nella diga.
RP