Ma quali e quanti i servizi per gli anziani di Troina?

Troina. Che la popolazione troinese sta invecchiando a ritmi accelerati, è sotto gli occhi di tutti. I dati dell’ultimo censimento, quello del 2011, se confrontati con quelli dei due precedenti censimenti, 1991 e 2001, ne danno una misura tale da segnalare l’esistenza di una vera e propria questione anziana di cui il paese stenta, però, a cogliere tutte le implicazioni. Quando su una popolazione di 9.648 abitanti gli anziani con oltre 65 anni di età sono 2100 circa, pari al 23%, non c’è da stare allegri per quello che potrà accadere in futuro non molto lontano. Se poi ci accorgiamo che tra questi 2100 anziani con più di 65 anni di età ce ne sono circa 800 che hanno superato gli 80 anni, allora parlare di emergenza sociale non è un’esagerazione. A questo forte invecchiamento della popolazione troinese non corrisponde un livello sufficientemente elevato di servizi pubblici, con la conseguenza che aumenta domanda di servizi di cura privati. In paese sono sorte per iniziativa di giovani intraprendenti tre strutture residenziali private con funzioni di accoglienza e bassa densità assistenziale, dove sono ospitati complessivamente circa 50 anziani. Sappiamo che ne saranno costruite altre più grandi e di tipo diverso (case di riposo e case albergo). Le famiglie di questi 50 anziani hanno serie difficoltà a fornire loro un’adeguata assistenza. Altre famiglie con difficoltà a conciliare attività di cura dei componenti anziani con gli impegni professionali dei componenti più giovani, ma sarebbe il caso di dire meno anziani, hanno scelto di impiegare privatamente persone immigrate, soprattutto donne, come assistenti familiari. I cittadini stranieri regolarmente registrati all’anagrafe del comune sono 101. Molti di loro sono donne che lavorano come badanti di anziani non autosufficienti. E’ realistico supporre che ce ne siano altri ed altre che non hanno ancora provveduto a registrarsi. Da qualche anno le badanti straniere sono costrette a competere con le badanti troinesi. Il lavoro di cura degli anziani non è un lavoro piacevole. Ma quando il marito è disoccupato ed i figli non hanno trovato ancora il primo lavoro, la donna troinese che fa la casalinga non trova di meglio che lavorare come badante di anziani per tirare avanti la famiglia. La crisi morde anche quelle famiglie in cui marito e moglie lavorano, ma quello che guadagnano non basta a pagare il mutuo per la casa, le tasse universitarie per i figli e le spese imprevedibili, che capitano spesso. Molte di queste famiglie hanno pensato di risolvere i loro problemi finanziari mettendosi in casa gli anziani da assistere e curare.

Silvano Privitera