“Studio per Ecuba” al teatro Garibaldi di Enna, poi a Leonforte e Piazza Armerina

La raccolta dei materiali elaborati per la messa in scena dell’Ecuba euripidea ha dato vita allo spettacolo di teatro-danza “Studio per Ecuba “ che la compagnia Mda Produzioni Danza metterà in scena al Teatro Garibaldi di Enna martedì 12 novembre alle ore 20.30.
Ne è scaturito un lavoro inedito‚ sia per la fattura della messa in scena (che vede sul palco Cinzia Maccagnano e Aure-lio Gatti – che firma anche regia e coreografie – con le danzatrici Luna Marongiu, Carlotta Bruni, Rosa Merlino) che per i temi suscitati dall’approfondimento del personaggio Ecuba: madre di cento figli‚ regina di Ilio‚ testimone della mattanza che investirà tutta la sua famiglia sino allo sterminio.
In questo spettacolo Ecuba è anche l’estrema difesa dell’identità e della storia‚ donna – prima ancora che regina – che cerca strenuamente di “salvare” la memoria di una razza‚ di un popolo e di una discendenza.
Regale e regina nelle Triane e in tutta la prima parte dell’Ecuba, fino alla scoperta dell’uccisione del piccolo Polidoro. La distruzione sistematica di Troia‚ dei suoi palazzi‚ delle sue mura e delle genti troiane sino ad allora è ” sopportabile” nella speranza segreta che memoria e progenia potessero essere salve presso l’alleato e amico Polimestore.
La cagna/Ecuba nasce dalla consapevolezza dell’annullamento di una stirpe‚ di una città e della sua civiltà.
Lo spettacolo utilizza tre lingue differenti – la danza‚ la musica e la parola- per inviare un unico messaggio: ogni guerra è un immane misfatto dell’uomo‚ qualunque ne sia la causa; è un male terribile per tutti‚ vincitori e vinti; il cuore femminile‚ più di quello maschile‚ ne è travolto e grida‚ con tutta la forza della passione e dell’amore‚ fuori da ogni canone e da ogni ambiguo sofisma; insanabile è la lacerazione di una madre‚ di una sposa‚ di una sorella o di una figlia‚ insostenibile la loro sofferenza‚ irrefrenabili la loro maledizione e la loro vendetta. Il teatro tragico greco è‚ in tal modo‚ rimesso al centro della scena fosca e insanguinata della nostra epoca; è riproposto come sintesi di tutti tempi degli uomini‚ devastati sempre dalla brama di potere che genera la guerra‚ e sempre sopravvissuti grazie allo stesso dolore, all’incrollabile volontà di espungerlo‚ volta per volta‚ dal proprio grembo. In Ecuba non c’è il fascino misterioso e ro-mantico dell’irrazionale‚ quanto la coscienza agghiacciante dell’annullamento della sua esistenza come parte di una vita‚ di un popolo e della sua storia.
Repliche per le scuole: lunedì 11 novembre alle ore 11 all’Auditorium di Piazza Armerina (En), mercoledì 13 novembre alle ore 11 all’Auditorium di Leonforte (En)