Enna. In mostra alla Galleria civica le tesi degli studenti di architettura della Kore

0 - 0koreCambiare il modo di vedere la città e progettare una nuova Enna.

Questo l’ambizioso traguardo che si pone L’Università Kore di Enna, in collaborazione con la Prefettura, associazioni di categoria, professionisti e docenti. Riprogettare i percorsi urbani della città, con un occhio alla sicurezza e al verde nei luoghi pubblici, organizzando varie iniziative di sensibilizzazione e di condivisione partecipata. L’ultimo di questi eventi è stata la mostra “Enna Alt(R)a”, organizzata nella Galleria Civica nel cuore del centro storico della città, con progetti di tesi degli studenti della facoltà d’Ingegneria e Architettura, dal tema “Nuove visioni per una nuova città universitaria”. La mostra ha visto una buona partecipazione di pubblico.
In questi ultimi dieci anni l’Università Kore ha avuto una crescita esponenziale come numero di corsi, iscritti e strutture adeguate per rispondere alle esigenze di un grande numero di studenti e docenti. Si calcola che la giovane università non statale generi un’economia di circa 50 milioni di euro, con 11 mila iscritti e migliaia di fruitori e collaboratori tutto l’anno. Il ruolo dell’Università, per il capoluogo di provincia, diventa sempre più determinate nelle scelte e nelle priorità che una città si trova ad affrontare, ormai la Kore è una delle realtà più importanti nel contesto delle università del meridione. Si moltiplicano i laboratori di progettazione e le strutture funzionali ad ogni corso di laurea. Come sempre accade, l’università cambia nel dna la cultura di un territorio e ne determina un migliore sviluppo in diversi settori. Anche Enna sta raccogliendo i frutti di tutto ciò, ma ancora la metamorfosi che la porterebbe far divenire una vera e propria città universitaria non è avvenuta completamente. A questo sono rivolti gli studi e lo sforzi degli studenti e di alcuni docenti della facoltà d’Ingegneria e Architettura che hanno organizzato la mostra “Enna Alt(R)a”. L’evento è solo l’ultimo di una serie d’incontri dediti a formare dei laboratori di condivisione partecipata che possano in qualche modo mettere il cittadino al centro del dibattito e del confronto costruttivo su temi che riguardano la possibilità di far divenire Enna una vera città universitaria. Le tesi esposte e discusse sono state realizzate dagli studenti: Carlo Attardi, Nazareno Alessi, Michele Battaglia, Edmondo Festone, Francesco Mingrino, Dario Scinardi, Vincenzo Pitino e Yuri Zuccalà.
Come si può facilmente comprendere, le dinamiche sinteticamente esposte, hanno messo in discussione la struttura stessa della città e la sua capacità/disponibilità di soddisfare la nuova e diversa domanda di uso e fruizione. Si sono così venuti a generare alcuni interessanti spazi per “immaginare” un insieme sistemico di azioni strutturali, capaci di migliorare e indirizzare il necessario cambiamento. Il lavoro svolto in questi ultimi sei anni dal Laboratorio di Progettazione Urbanistica, è stato volutamente indirizzato a comprendere le necessità e costruire una visione organica e innovativa della città.
In particolare alcune misure si sono ritenute urgenti e indispensabili, sia per soddisfare la varietà e la quantità di nuova domanda che per gestire correttamente la transizione a diversi ruoli cui la città è oggi chiamata a rispondere e non rischiare di esserne, invece, stravolta: A) misure volte a migliorare la mobilità e il trasporto pubblico e integrato fra i quattro sistemi urbani; B) misure volte a integrare la qualità, la fruibilità e la quantità degli spazi urbani aperti, interni e esterni agli impianti urbani consolidati; C) misure volte a supportare nuove e più consapevoli forme di partecipazione alle scelte e all’accesso alle informazioni; D) misure volte a valorizzare e fluidificare il ruolo dei grandi attrattori urbani e delle grandi attrezzature territoriali; E) misure volte alla riduzione dell’impronta ecologica e al rafforzamento della continuità eco-ambientale, alla chiusura dei cicli dei rifiuti, delle acque e dell’energia; F) misure volte alla definizione di una città “consapevolmente” policentrica; G) misure volte ad attrarre i giovani e alimentare nuove dinamiche demografiche a favore di una necessaria crescita della popolazione.

Così Fabio Naselli, docente d’urbanistica presso l’Università Kore di Enna, e curatore della mostra:
«In questi ultimi sei anni ho promosso una serie di tesi su Enna. Io ed altri colleghi abbiamo sempre sentito una responsabilità diretta nei confronti di questa città che ci ospita. Da una selezione delle tesi, sono venute fuori le tavole della mostra, a me piace chiamarle sette “visioni”. Questi progetti fanno intravedere dei cambiamenti che potrebbero trasformare Enna da città capoluogo di provincia a città universitaria, che è cosa ben diversa! Enna deve diventare competitiva internamente con chi la vive, con gli utenti urbani, non solo i cittadini ma anche 11 mila studenti. Dai risultati dei questionari somministrati dagli studenti emerge che ci sono gravi carenze. Dalla mobilità urbana pubblica ai luoghi dove relazionarsi, fondamentali tanto quanto le aule dei corsi. Il periodo universitario deve abituare gli studenti alle relazioni con gli altri, perché queste sono sempre proficue. Noi abbiamo realizzato questa mostra per far vedere come potrebbe cambiare, ad esempio, il collegamento tra le tre città che compongono Enna. Abbiamo proposto una linea di metropolitana leggera che si avvale delle moderne tecnologie, poco invasive e autosufficienti energicamente. Il recupero dell’autodromo di Pergusa, con una storia importante, che ormai è diventato uno “spitendificio” che non fa più niente e non produce ne ricchezza ne cultura. La Fia è già partita con il primo campionato di Formula E, con auto ecologiche, che potrebbero rilanciare l’autodromo in pace con la Riserva salvandone il prezioso know how. Un altro progetto prevede la riqualificazione degli spazi per il tempo libero ad Enna alta, soprattutto per le aree oggi inaccessibili, pensando ad una mobilità pedonale diversa. Ringrazio gli ex studenti, che dopo anni sono stati invitati a partecipare a questa mostra. Tutti loro hanno capito l’importanza di stimolare la città di Enna e hanno accettato la sfida. Le loro tesi mettono in mostra visioni capaci di cambiare veramente Enna. Ringrazio il laboratorio che ci ha dato l’opportunità di usare la Galleria civica. In conclusione voglio dire che Enna non ha scelta, è obbligata a operare questa transizione che la porterà ad essere una città universitaria, perché gli conviene in termini economici e di progresso e perché sono i giovani gli unici capaci di portare sviluppo».

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