Enna. Terremoto Pd e ciclone Carbone, chi vota la sfiducia a Sindaco è fuori dal partito! – Replica il segretario cittadino PD, Gangi

Enna. “Chi non segue la linea del partito è fuori dal Pd!!!” Firmato Ernesto Carbone, commissario provinciale del Pd. E’ una domenica di fuoco per il Pd ennese e la clamorosa decisione del commissario è di pochissimi minuti fa e frena l’entusiasmo di chi credeva di poter chiudere l’esperienza dell’amministrazione Dipietro.

Carbone ha pronunciato parole durissime che suonano come un pesante monito verso chi, d’ora in avanti, porterà avanti la mozione di sfiducia in assoluta autonomia.

Ecco cosa ha detto il commissario Carbone che prende innanzitutto di mira l’azione di Di Gangi.

“Ancora una volta Di Gangi continua a giocare con il Pd e la politica come se fosse un videogame, gioca con questo ruolo che non esiste (il riferimento al suo ruolo di segretario cittadino ndr). Ribadisco che ci sono delle regole ed anche ad Enna si rispettano”.

Entrando nel merito della sfiducia annunciata oggi da Di Gangi Carbone dice: “Credo che Dipietro stia facendo un buon lavoro in città, per me chi agisce e parla di sfiducia fuori da quelli che sono gli ambiti da concordare con il partito è fuori da partito!” tuona Carbone che prosegue: “È giusto discutere, ci mancherebbe, ma chi sceglie una linea contro il sindaco per me la sceglie assolutamente a titolo personale e non in nome e per conto del Partito democratico”.

La linea politica, ha proseguito, “si decide con il partito, ma il partito quello reale non con il partito dei videogame che è quello di Di Gangi. Ogni iniziativa a livello di sfiducia è a titolo personale, anzi chi non decide la linea politica con il partito per me è fuori dal Pd. Questo è estremamente naturale, se c’è un consigliere comunale o un Di Gangi di turno che sceglie una linea politica diversa da quella concordata ad oggi con il sottoscritto che, voglio ricordare a qualcuno, sono il commissario per me è fuori dal partito!” ribadisce nuovamente Carbone per chiarire meglio in concetto.

Questa volta il “ciaone” non c’è ma il senso è sempre lo stesso e di queste sue parole adesso devono tenerne conto coloro i quali hanno già firmato la mozione di sfiducia e dovranno adesso confrontarsi con chi è il rappresentante ufficiale del partito.

News di riferimento:

Segretario cittadino PD, Di Gangi: “in nome di tutto il popolo di Enna: Sindaco ti sfiducio”
Enna. Sfiducia al sindaco, adesso il Pd si spacca ufficialmente, in 4 dicono no!


n.s.d.: Purtroppo la politica si fa a suon di colpi di comunicati stampa, i politici che dovrebbero amministrare per il bene dei cittadini lo hanno dimenticato, solo interessi di bottega. Ed i cittadini lo hanno capito benissimo, parlano chiaro le nostre statistiche relativi gli accessi delle news che dovrebbero trattare di politica, i numeri che leggiamo si sono di molto ridotti, un trend negativo che è già iniziato da qualche anno, da quello che abbiamo modo di constatare a leggere questi comunicati stampa sono solo gli addetti ai lavori: loro se la cantano e se la suonano!
Per dovere di informazione cerchiamo di dare spazio alla loro informazione, che oltremodo non hanno capito che i lunghi poemi sono anche fastidiosi.

“Questa la risposta del segretario cittadino del PD di Enna, Vittorio Di Gangi, già assessore nella giunta dell’ex sindaco Garofalo, al Commissario Carbone, pervenuta in data 20 giugno:


“Io non ti conosco, io non so chi sei, so che hai cancellato con un gesto i sogni miei”. Voglio citare la frase di una bellissima canzone scritta nel 1970 da Mogol e Battisti e cantata dalla grande Mina per replicare alle esternazioni dell’Onorevole Ernesto Carbone sulla vicenda relativa alla determinazione di presentare la mozione di sfiducia al Sindaco Dipietro presa nei giorni scorsi dal gruppo del PD ennese.
Con il solo gesto del commissariamento e con la non presenza dell’on. Carbone, non si è consentito per due anni a migliaia di seri professionisti, persone per bene e semplici elettori di confrontarsi democraticamente sui temi e sui problemi (e sono tantissimi) che interessano questo territorio.
Con la sola non presenza l’on. Carbone ha cancellato il sogno di coloro di tanti militanti, amministratori e dirigenti del PD; così come sono stati cancellati i sogni e l’entusiasmo delle miglia di persone che vedono nel PD l’unico soggetto politico in cui poter riporre le loro speranze e in cui hanno creduto.
Che nel Partito Democratico ci siano delle regole è innegabile visto che ci sono statuti, regolamenti e codice etico resi pubblici nei siti nazionale e regionale del Partito. Forse l’onorevole Carbone non ha avuto, per i tantissimi impegni a cui è chiamato, il modo ed il tempo di leggerli.
Io, per i vari incarichi espletati in tutte le fasi congressuali che hanno coinvolto il PD ennese sin dalla sua nascita, ho avuto modo di studiarli e di applicarli continuamente. Senza voler entrare troppo nei tecnicismi voglio soltanto citare per i lettori più attenti l’art. 12 e 17 dello Statuto Nazionale e l’art. 6 di quello regionale.
Agli organi locali, è riconosciuta autonomia politica, programmatica, organizzativa e finanziaria in tutte le materie che lo Statuto non riservi alla potestà degli organi nazionali, comprese le alleanze politiche ed elettorali a livello regionale, provinciale e comunale.
In caso di presunte irregolarità nell’applicazione dello Statuto si può arrivare al Commissariamento che ha il compito di ripristinare gli organismi statutari entro un anno. Per i Circoli tale funzione compete al Segretario regionale e non a quello nazionale.
L’Unione Comunale rappresenta la politica del Partito Democratico Siciliano nel proprio ambito comunale ed è costituita dai circoli territoriali e di ambiente che ricadono nel territorio del Comune.
L’Unione Comunale è dotata di autonomia politica, programmatica, organizzativa e finanziaria.
Gli organi dell’Unione Comunale sono: l’Assemblea Comunale, il Segretario Comunale e la Direzione Comunale.
L’Assemblea dell’Unione Comunale elegge al suo interno il Segretario Comunale.
Dalla lettura attenta di questi ed altri documenti si evince come il primo e l’unico a non rispettare le regole sia stato proprio l’onorevole Carbone nell’espletamento del suo mandato di commissario che in due anni, dico due e non uno, non è riuscito a ripristinare gli organismi statutari provinciali (di sua esclusiva competenza) e non ha avuto modo e tempo di avviare la procedura congressuale che il Vice segretario nazionale Guerini gli aveva indicato di concludere entro il mese di febbraio 2017.
Che io non conti nulla per l’onorevole Carbone mi può fare solo piacere visto che lui è irriverente e irriguardoso nei confronti di chi legittimamente e con coscienza, in quanto componenti di un organismo la cui autonomia politica ed organizzativa è garantita dallo Statuto, ha eletto un coordinatore cittadino ed ha deciso di presentare e votare la mozione di sfiducia al Sindaco della città di Enna.
È paradossale che l’On. Carbone prenda le difese di un sindaco non iscritto al PD, votato non certamente dalle forze di centrosinistra e non senta il dovere di adeguarsi, seppur non condividendola, alla volontà di un gruppo consigliare legittimamente votato dal 52% dei cittadini ennesi.
È paradossale che a parlare dei problemi ennesi siano coloro i quali ad Enna non vivono e non ci mettono la faccia come coloro i quali vivono quotidianamente in questo territorio.
È paradossale come chi ha dormito per due anni senta il bisogno di svegliarsi dal letargo solo quando si parla del Comune di Enna e non senta il bisogno di far celebrare i congressi in questa provincia.
Verrebbe da chiedersi quali interessi politici possano nascondersi dietro questi atteggiamenti?
Perché quelle stesse anagrafi certificate dalla Commissione nazionale di garanzia, di cui l’on. Carbone fa parte, siano state valide per le elezioni del segretario nazionale, e non possono essere valide per i congressi territoriali? Perché due pesi e due misure?
Perché per commissariare la giovanile di Enna viene adottato un provvedimento da parte del Segretario regionale dei giovani democratici, mentre per il circolo di Enna non vale quanto dichiarato dal Segretario regionale On. Raciti e qualcuno da Roma sente il bisogno di interferire sulle vicende locali?
Perché? Perché?
Credevo che fosse passato il tempo delle dittature e delle decisioni calate dall’alto o, peggio ancora, di quell’immobilismo che sempre ha contraddistinto questa amara terra.
Credo che sia arrivato il tempo di chiudere questa partita che è durata oltre ogni limite temporale: sono passati i tempi regolamentari, quelli supplementari ed anche i rigori e chi doveva fare l’arbitro ha deciso che la partita deve durare fino a quando non vince chi è a lui gradito.
Se Di Gangi non piace si faccia in modo tale che si svolgano i congressi territoriali domani mattina ed io sarò felicissimo di aiutare il segretario che verrà eletto. Diversamente, non consentirò, finché avrò voce, che questo territorio sia lasciato nella palude dell’indeterminatezza.
Io ed altri “personaggetti” di Enna, come ci ha definiti l’on. Carbone, non abdichiamo al nostro ruolo di rappresentanti dei nostri concittadini che tanto consenso ci hanno dato alle ultime elezioni amministrative; è a loro che dobbiamo dare conto; non abbiamo timore delle minacce. Noi ci mettiamo la nostra faccia e lei on. Carbone, per dirla con una celebre frase del grande Totò, ma mi faccia il piacere ……”.