PRG di Valguarnera, cui prodest?

PRG di Valguarnera, cui prodest? Il probabile annullamento della delibera del consiglio comunale n. 27 del 09-04-2014, ovverossia il Piano regolatore Generale, che dovrebbe avvenire questo pomeriggio in consiglio comunale, in attesa dell’arrivo del commissario ad acta, fa sorgere agli addetti ai lavori molti dubbi e perplessità. Innanzi tutto per delle linee guida già approvate all’unanimità e in modo convinto, dai consiglieri di maggioranza e minoranza del precedente consiglio comunale, nella seduta dell’aprile 2014, ed ora disattese e probabilmente cassate da parte dei consiglieri che siedono oggi in maggioranza. Ma la domanda che sorge spontanea è la seguente: c’era bisogno di aspettare quasi due anni da parte dell’attuale amministrazione e l’arrivo del commissario, se lo strumento urbanistico elaborato dalla precedente non andava bene? E quanto verrebbe a costare la redazione di un nuovo PRG alle casse comunali? E le spese del commissariamento? Certo è che la precedente amministrazione aveva intrapreso la revisione del P.R.G. utilizzando l’ufficio tecnico comunale ed avvalendosi di esperti che a costi contenuti avevano collaborato per la redazione dello stesso. Il precedente sindaco Leanza aveva anche nominato una speciale commissione fatta da tecnici locali a supporto dell’ufficio tecnico comunale senza alcun onere per l’Ente. E si era già in dirittura di arrivo, restavano infatti solo pochi e semplici passaggi, se nel frattempo non ci fosse stato il cambio di guardia alla guida dell’amministrazione. Ma ad incidere anche un fatto eclatante. A ottobre 2015, dopo avergli prorogato la nomina, la nuova amministrazione decide di sostituire il dirigente dell’ufficio tecnico architetto Mazza. Un nodo questo, sui motivi del licenziamento, mai sciolto. In molti addebitano il fatto che ci fossero con la nuova amministrazione dei contrasti sul PRG redatto dallo stesso, essendoci da parte di quest’ultima una nuova visione del territorio. Sarà vero? Altri invece, giustificano il fatto che l’ex dirigente dell’ufficio tecnico non aveva i titoli per potere firmare il PRG, ma ciò in effetti non è mai sembrata una giustificazione plausibile, in quanto bastava andare all’Assessorato Regionale e chiedere ai funzionari competenti come comportarsi. Il tempo passa inesorabilmente e si fa poco per uscire dall’impasse. Passano ancora sei mesi e iniziano le prime rimostranze dei tecnici locali sul perché il P.R.G. non va avanti. Subito dopo arriva la denuncia di un cittadino nei confronti di Mazza e quindi a questo punto da parte dei vertici comunali prudenza vuole, che si debba attendere il pronunciamento dell’Autorità Giudiziaria. A maggio di quest’anno, l’Autorità Giudiziaria si pronuncia con una archiviazione della denuncia nei confronti di Mazza. E la maggioranza di conseguenza decide quindi di annullare la delibera del precedente Consiglio Comunale, che aveva approvato le linee guida del P.R.G. Ma una domanda a questo punto sporge spontanea: Se veramente l’ex dirigente non poteva firmare la bozza di massima delle linee guida del PRG, perché non lo si faceva fare ad un altro tecnico specializzato e si riportava in Consiglio Comunale per una nuova approvazione? E perché attendere due anni per tutto ciò? Il dubbio di molti è che si vuole buttare via il bambino con l’acqua sporca, per iniziare tutto daccapo. Ma l’impatto sulle casse comunali non si prevede dei più semplici.

Rino Caltagirone