Enti inutili, Regione liquida Aast di Enna e Piazza Armerina

Nonostante siano ormai inattive da decenni, da qui il titolo di enti inutili, le Aast, Aziende autonome soggiorno e turismo di Enna e Piazza Armerina, continuano ad esistere. Soldi pubblici buttati dalla finestra per mantenere un carrozzone senza scopo ma alla fine la Regione ha deciso di metterli in pensione.

La decisione del Governo regionale

La giunta del presidente della Regione siciliana fa sapere di aver dato il via libera alla definitiva liquidazione di tutte le dieci Aziende autonome soggiorno e turismo che ci sono in Sicilia.

Enti in liquidazione

La giunta Schifani, su proposta dell’assessore all’Economia Marco Falcone, ha approvato i bilanci finali di liquidazione dell’Azienda del capoluogo Palermo e di quelle dei centri di Acireale, Agrigento, Enna, Gela, Monreale, Piazza Armerina, Sciacca, Taormina, nonché dell’Azienda delle Isole Eolie. Servirà adesso, come per le altre dieci Aast liquidate dalla giunta lo scorso giugno, un passaggio finale in Assemblea regionale siciliana per chiudere l’iter. 

Le parole di Schifani

“Il nostro obiettivo – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – è raggiungere la piena certezza delle azioni di snellimento avviate dalla Regione, archiviando per sempre le tante vicende di iter amministrativi che partono senza mai avere un’effettiva conclusione. Il taglio degli enti inutili rappresenta uno dei principali banchi di prova e su questo stiamo mantenendo gli impegni con un nuovo impulso al riordino dell’amministrazione regionale”.

«Era stata, da ultimo, la legge regionale 15 del 2005 a decretare la soppressione di tali enti – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – ma gli iter di liquidazione si sono prolungati per anni, senza alcuna utilità per la Regione. Il Governo Schifani ha dato priorità a tale intervento di razionalizzazione della nostra macchina amministrativa. Abbiamo dunque accelerato sulla chiusura dei bilanci di questi e di tanti altri enti inutili, per giungere speditamente all’effettivo taglio dei rami secchi della Regione».