Città universitaria, passo in avanti ma la burocrazia smetta di ostacolare

L’idoneità all’uso del camping di Pergusa per la realizzazione di alloggi da destinare agli studenti universitari che il Comune ha ricevuto dal competente Ministero dell’Università, dimostra inequivocabilmente l’avvenuta sintonizzazione dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Dipietro al progetto della “Città universitaria”.

Certo, sarebbe stato meglio se a tale risultato si fosse arrivati prima, ma piangere su ciò che è accaduto serve a poco, adesso bisogna accelerare al massimo su quella che ormai rappresenta l’unica idea-forza sulla quale costruire il futuro di Enna. Rispetto a questo scenario sono tre i fattori sui quali intervenire subito.

Il progetto

L’idea della “Città Universitaria”, che si svilupperà lungo le tre direttrici urbane di Enna- alta, Enna-bassa e Pergusa, dovrà essere progettata da un team di esperti, anche al fine di renderla compatibile rispetto alla nuova pianificazione urbanistica che (concepita molti anni fa) si è limitata solo a prevedere un’area destinata a campus universitario in prossimità dell’Università Kore. Progetto che certamente dovrà tenere conto del capitale fisico rappresentato da infrastrutture e trasporti, ma che abbia anche l’ambizione di promuovere una rivoluzione intelligente, atta a migliorare la gestione della stessa sotto i diversi punti di vista: dalle attività economiche e amministrative, alla mobilità, alle risorse ambientali, alle relazioni sociali e alle politiche dell’abitare.

Gli ostacoli della burocrazia

I processi sottesi alle decisioni pubbliche dovranno essere depurati dalla lentezza tipica di quella “burocrazia difensiva” che nuoce gravemente agli interessi della collettività. Basterebbe qui solo evidenziare che tutte le date del crono programma ipotizzato dall’accordo-quadro sulla “Città Universitaria” sono puntualmente saltate. Il Consiglio comunale non è stato ancora chiamato a pronunciarsi né sulla permuta dell’immobile di S. Anna “Ex Casa del Mietitore” con quello dell’Encana, né sulla concessione in comodato d’uso alla Kore della Scuola Pascoli. E il 2023 volge al termine.

Il ruolo della classe dirigente

E’ impensabile che un progetto di tale portata possa essere realizzato da una classe dirigente (non solo politica ovviamente) di basso profilo i cui legami relazionali sono fondati su logiche da “mercatino delle pulci”. Bisogna avere la capacità di far prevalere logiche diverse dello stare assieme, basate sulla condivisione di obiettivi puri e d’interesse generale. In tale contesto, l’attuale e bipartisan sistema fondato sulle torbide relazioni del familismo amorale, deve essere riportato all’interno di numeri
contenuti e fisiologici.