Colpo di scena, no di Nicosia a Statuto dell’Area interna Troina

Nella seduta di lunedì sera Il consiglio comunale non ha approvato lo Statuto e l’Atto costitutivo
dell’Unione dei Comuni dell’Area interna Troina. Questo è l’esito della votazione: 10 favorevoli e 5 astenuti.

Cosa accadrà

Per approvarli, di voti favorevoli ce ne avrebbero dovuti essere 11 pari a due terzi dei 16 componenti
dell’intero consiglio comunale. Non c’è un termine entro il quale devono essere approvati. E’ molto
probabile che il consiglio comunale sarà riconvocato entro 30 giorni per approvarli. Nella prossima seduta, per l’approvazione, basta il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri comunali espresso due volte.

I dubbi dei consiglieri

Questo non comporta un blocco delle attività dell’Area Interna Troina. C’è già la convenzione dell’art. 30 del Testo Unico degli Enti Locali, che è stata approvata dai consigli comunali e firmata dai sindaci
dei 14 comuni. Il consigliere Filippo Giacobbe, che si è astenuto, aveva chiesto il rinvio del punto dell’ordine del giorno riguardante lo Statuto e l’Atto Costitutivo in considerazione del fatto che la Prima commissione Consiliare non ha potuto esaminarli perché alla riunione erano presenti solo due consiglieri. Giacobbe ha manifestato forti perplessità sulla nomina del direttore generale, sul sistema di valutazione interno e sugli oneri finanziari che ricadrebbero sul bilancio del comune di Nicosia dall’approvazione di questi due strumenti giuridico-istituzionali. Perplessità che sono state condivise dagli altri 4 consiglieri che si sono astenuti: Letizia D’Amico, Carmela Castrogiovanni, Francesco La Giglia e Antonio Pagliazzo.

I tifosi delle Province

Sul ruolo che dovrà avere l’Unione dei Comuni c’è bisogno ancora bisogno di chiarimenti. Molti tra quelli che coltivano il desiderio della ricostituzione della Provincia di Enna, così come l’abbiamo conosciuta dal 1926 fino alla sua sostituzione con il Libero Consorzio dei Comuni, vedono nell’Unione dei Comuni Area Interna Troina un ente in competizione con l‘ente Provincia di Enna di cui ne auspicano la ricostituzione.

I limiti dei Comuni

Altri temono un’espropriazione di funzioni dell’ente Comune di appartenenza. Ci sono compiti e funzioni che possono adempiere i singoli comuni, ma ce ne ne sono altri che un singolo comune non potrà pensare di fare da solo. Tra questi, lo sviluppo territoriale di un’area che non può essere delimitata dai confini amministrativi comunali. Nessun comune si potrà mai sviluppare da solo mentre quelli che gli stanno a lato sono in declino. Quel comune si sviluppa solo se si mette insieme agli altri comuni ricadenti nella stessa area in forte ritardo di sviluppo per elaborare e attuare una strategia di sviluppo territoriale che superi i confini municipalistici.

A che serve l’Unione dei Comuni

Da qui scaturisce l’esigenza di avere un ente sovra comunale come l’Unione dei Comuni al quale affidare questo compito. Ma questo da solo non basta. Occorre avere anche una chiara visione di futuro che si vuole costruire e una corretta individuazione dei settori su cui puntare per la crescita economica del territorio. Senza di questi due prerequisti essenziali, anche l’Unione dei Comuni ben congegnata non serve a nulla.

L’esperienza nel Reggiano

Nei molti webnair che il Forum Aree Interne ha organizzato nel corso degli ultimi anni, ce n’è uno nel quale si discute di esempio di come deve funzionare un’area interna: Aree Interne Appennino Reggiano in attività da precedente ciclo di programmazione 2014-2020. A quel webnair furono inviati anche i sindaci dei comuni che qualche anno dopo avrebbero costituito l’Area Interna Troina, ma furono in pochi a partecipare. Ad illustrare l’esperienza dell’Aree Interne Appennino Reggiano c’erano il
sindaco Enrico Bini del comune di Castelnovo ne’ Monti e l’economista Giampiero Lupatelli. Ad elaborare
ed attuare la strategia di sviluppo territoriale dell’Appennino Reggiano è stata l’Unione Montana dei
Comuni dell’Appennino Reggiano che comprende i comuni di: Casina, Carpineti, Castelnovo ne’ Monti,
Toano, Ventasso, Vetto e Villa Minozzo. Quest’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino, che non è la
sola, è all’interno della Provincia di Reggio Emilia. In Emilia Romagna le Province ci sono ancora e
convivono con le Unioni dei Comuni senza alcun conflitto e in un rapporto di fattiva collaborazione
istituzionale .

Silvano Privitera