Intimidazione al comandante, la condanna dell’arciprete

Coordinato dalla Procura della Repubblica di Enna, continua senza sosta il lavoro degli uomini dell’Arma, per cercare di dare un volto agli autori dell’attentato intimidatorio nei confronti del comandante dei Vigili urbani di Calascibetta, Piera Dello Spedale Venti, alla quale, lunedì scorso, sono state incendiate due auto parcheggiate in Via San Michele, poco distante dalla sua abitazione.

Le indagini

Nessun dubbio sembra esserci sulla matrice dolosa dell’incendio. L’immagine di due individui incappucciati, che spargono del liquido infiammabile sulle auto, prima di appiccare il fuoco, sarebbe stata catturata da una delle tante telecamere di sorveglianza che ci sono in paese. I carabinieri, comunque,
lavorano incessantemente a 360 gradi senza tralasciare nessuna pista. Si era subito detto che il brutto episodio potesse nascere a seguito delle decine di multe elevate dai Vigili urbani, lo scorso giovedì grasso, durante la festa del Carnevale dei bambini tenutosi in piazza Umberto I, ma non si esclude nessuna altra ipotesi.

Le immagini delle telecamere

Sotto l’attento occhio vigile degli uomini dell’Arma si stanno, intanto, visionando soprattutto le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Un lavoro certosino che potrebbe dare i risultati sperati. Intanto, dopo le polemiche sui social, a seguito delle multe, sono arrivati i commenti di solidarietà nei riguardi del comandante dei Vigili.

La solidarietà

Il primo atto di solidarietà è stato quello del sindaco Piero Capizzi, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, che ha parlato di “vile e miserabile gesto nei confronti di un integerrimo funzionario, con i responsabili che meritano di essere espulsi dalla comunità xibetana”. Poi, sui social, è arrivato il sostegno di diversi singoli cittadini e quello dell’Associazione culturale “Teatro Contoli-Di Dio”, dove si legge: “Consapevoli che ogni atto di violenza attacca i valori fondanti della società, ne mette a rischio la coesione, induce paura e smarrimento nelle persone oltre a comprometterne il rispetto, esprimiamo la massima solidarietà alle vittime del reato e condanniamo con fermezza tali episodi”.

L’arciprete

E in questa brutta vicenda, non poteva mancare il commento di Don Maurizio Nicastro, il giovane e battagliero arciprete di Calascibetta, che durante la messa del “Mercoledì delle Ceneri”, ha detto: “Chi
ha violato la tranquillità di Calascibetta, compiendo questo attentato incendiario alle auto del comandante dei Vigili urbani, possa redimersi”. L’arciprete, originario di Corleone, non è nuovo a queste reprimende. Già da giovane, nel suo paese, si batteva per la legalità e nei mesi scorsi, anche dalle pagine del nostro sito, si è rivolto a Giuseppe Riina, figlio del boss Totò, dicendogli di pentirsi di essere mafioso.

Francesco Librizzi