La Panoramica e l’illusione dei lavori

Nonostante siano passati quindici lunghi anni da quando il ponte della strada provinciale, nota come “Panoramica”, subì il primo crollo, i lavori per la sua ricostruzione non iniziano. Ci eravamo illusi che dopo il finanziamento aggiuntivo stanziato, la perizia di variante approvata e i pareri degli Enti competenti puntualmente espressi in senso favorevole, si potesse assistere alla posa della prima pietra.

L’immobilismo

Invece no, il tempo passa inesorabile, trascorre tra l’indifferenza delle Istituzioni a ciò preposte e la rassegnazione degli automobilisti, oggi costretti a ringraziare parzialmente il buon Dio per il mancato coinvolgimento di persone nel crollo. Già, perché a Genova il ponte Morandi, che provocò tante vittime, è stato ricostruito in soli due anni dal suo crollo, in deroga a tutto, persino al Covid-19. Un grande architetto che ne fece il progetto e un cantiere continuo, alimentato da un fiume di soldi che ha potuto scorrere libero da intoppi burocratici di sorta, hanno reso possibile il miracolo.

L’impasse istituzionale

Dalle nostre parti, in cui i rari miracoli sono avvolti da una melassa burocratica, siamo ancora fermi alla fase prodromica, quella della preghiera. I cittadini devono infatti pregare per potere eleggere democraticamente i propri rappresentanti di governo dell’ente preposto alla ricostruzione del ponte. Diritto che, ancora oggi. viene negato sia nella forma diretta che in quella indiretta.

Il diritto all’informazione dei contribuenti

E come nelle recita di un rosario che si rispetti, le preghiere sono rivolte anche a chi impedisce il diritto dei cittadini di essere informati su tutte le fasi tecniche ed amministrative di questa triste vicenda. E, del resto, chi dovrebbe informare la cittadinanza, un Dirigente generale della Regione nominato Commissario del Libero Consorzio comunale che, per ovvie ragioni, è presente a Enna solo una volta la settimana?

Massimo Greco