Condanna Rugolo, difesa Messina, “confermate le responsabilità”

La condanna di don Giuseppe Rugolo, il sacerdote finito sotto processo per violenza sessuale per cui il Tribunale di Enna ha emesso una sentenza a 4 anni e 6 mesi di reclusione, fa discutere.

La difesa di Messina

Se ieri, era intervenuta la difesa della Curia vescovile di Piazza Armerina, quest’ultima condannata in solido con l’imputato al risarcimento civile, oggi a parlare è l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, difensore di Antonio Messina, colui che, con la denuncia degli abusi nei suoi confronti, ha consentito l’apertura dell’inchiesta su don Rugolo, sfociata nell’aprile del 2021 con l’arresto del sacerdote.

“Antonio si è sottratto all’aggressione”

“Il Tribunale di Enna, con riferimento alla posizione di Antonio Messina, ha condannato Rugolo per tentata violenza sessuale in ordine ai fatti accaduti nel 2013, dichiarando la prescrizione per i fatti accaduti in precedenza” precisa l’avvocato Parasiliti Molica, per cui “il tentativo di minimizzare i fatti, non coglie nel segno, perché si omette di raccontare che, con riferimento ai fatti del 2013, il reato risulta tentato solo grazie al fatto che Antonio Messina è riuscito a sottrarsi all’aggressione sessuale”.

La deduzione

Secondo il difensore di Messina, “se il Tribunale avesse ritenuto che in fatti non fossero accaduti, avrebbe prosciolto l’imputato nel merito”.

La violenza

Nella sua analisi del dispositivo di condanna, l’avvocato Parasiliti Molica rimarca che “Rugolo è stato condannato per “violenza sessuale aggravata a danno di minori” e “per atti sessuali con minori” relativamente alle altre due vittime . E la reale pericolosità – analizza l’avvocato di Antonio Messina – delle condotte ascritte al sacerdote, riconosciuta dalla sentenza ,si evince dalla decisione del Tribunale di dichiarare l’interdizione in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da  ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. Proprio questa statuizione evidenza l’importanza di questa pronuncia che ha condannato il metodo abusante utilizzato da Rugolo nei confronti dei minori, a cui sono stati affidati i giovani di questa città. In tal senso è significativa la condanna della Diocesi nella qualità di responsabile civile”.

Hard disk

Infine, la difesa di Messina assicura che vi sarà un ulteriore passo in questa vicenda. “E’ intenzione di questa difesa – dice l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica – portare a conoscenza alla autorità giudiziarie competente il contenuto dell’hard disk, elaborato dalla Polizia Giudiziaria dopo il sequestro dei supporti informatici di Rugolo, perchè venga accertata la presenza di immagini pedopornografiche, alcune delle quali già prodotte in aula. Tutto ciò per maggiori approfondimenti circa contenuti che, prima face, potrebbero appartenere alla categoria del materiale pedopornografico”.