Rifiuti, la Commissione di indagine si rivolge alla Procura

La commissione consiliare d’indagine sui rifiuti, costretta a consegnare “foglio bianco” al Consiglio comunale di Valguarnera perché non messa nelle condizioni di espletare il proprio mandato. A spiegarne i motivi- attraverso il verbale di fine lavori- sono tre componenti della stessa, il presidente Giuseppe Speranza ed i consiglieri Angelo Bruno e Filippa Greco, che denunciano il “comportamento omissivo dei funzionari comunali preposti, che a causa della mancata consegna dei documenti svariate volte richiesti, non ha consentito di avviare la fase d’indagine conoscitiva ed ispettiva sulla gestione dei rifiuti”.

Verbale in Procura

Accuse pesantissime che presumibilmente avranno un seguito giudiziario, considerato che è stato investito il presidente del consiglio Scozzarella dell’invio del verbale in Procura. La commissione di indagine istituita dal consiglio comunale il 23 novembre scorso, ma riunitasi per la prima volta il 19 febbraio, aveva il compito di verificare entro 60 giorni, la regolarità e la conformità del servizio rispetto agli obblighi contrattuali derivanti dal capitolato d’appalto e previste nel PEF. Piano che per la commissione sarebbe stato modificato arbitrariamente dalla Giunta comunale cambiandone le condizioni.

I compiti della Commissione

Nella fattispecie la commissione aveva il compito di ispezionare le modalità di aggiudicazione della gara alla ditta vincitrice; il contenuto del capitolato d’appalto e la sua applicazione; il conferimento dell’umido, dell’indifferenziata e degli ingombranti in discarica; il motivo della mancata pesatura dei rifiuti attraverso l’acquisto di un bilico; l’umido prodotto che risultava essere difforme ai dati pubblicati dalla SRR6. Ispezione che non è stata possibile effettuare per dati mai pervenuti e perché- a loro dire- sarebbe stata “boicottata dai funzionari”.

“Mai consegnati i documenti”

Per i tre consiglieri infatti “il segretario comunale ha adotto proprie disquisizioni non richieste, sulla costituzione della commissione, che hanno avuto come oggetto un atto deliberativo dichiarato esecutivo e senza alcun rilievo tecnico/ giuridico, mentre altri funzionari non hanno mai consegnato i documenti richiesti. La costituzione della commissione- hanno sottolineato i tre esponenti- è stata oggetto di un disegno di boicottaggio, al fine di vanificare la volontà consiliare espressa nel maggio dell’anno scorso.” Per tutto ciò – ribadiscono- “ci siamo ritenuti lesi delle proprie prerogative, paghiamo le azioni omissive degli organi tecnici del Comune e verifichiamo allo stesso tempo la totale assenza e funzionalità del sistema di controllo di gestione, per cui non siamo nelle condizioni di riferire al Consiglio Comunale la regolarità o irregolarità del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, né il ruolo svolto dagli organi tecnici sul controllo del servizio svolto dalla ditta appaltante.”

Tengono inoltre ad informare il Consiglio che “i rilievi formulati possono costituire elementi di reato, auspicando che laddove è stata impedita alla commissione di effettuare le opportune verifiche, possa essere l’autorità giudiziaria ad avviare l’indagine al fine di accertare se il ragionevole dubbio sulla correttezza della gestione diventi certezza.” La commissione infine ha dato mandato al Presidente del Consiglio di trasmettere il verbale all’autorità giudiziaria