Vai Cataldo…

kore cataldo_salernoCronaca politica regionale, in queste ore, dopo le sberle in aula, dopo il teatrino del Click day per il Piano giovani, nonostante l’incombente agosto, a Palermo si lavora ad un rimpasto del Governo. Pare che il PD voglia mettere nomi “veramente” suoi, mollando tra i tanti la Scilabra, costringendo Crocetta a scegliere tra la stessa e, ad esempio, la “sua” Stancheris.
Un primo fremito viene al pensiero che, quella che a mio avviso, appare come l’elemento migliore del Governo odierno, Mariarita Sgarlata, capace da tecnica di fare importanti scelte e grandi cose all’identità siciliana, e che, spostata al bombardato e sconquassato assessorato Territorio ed Ambiente, ha immediatamente dimostrato di sapere il fatto suo, possa essere presa di mira dal PD avido di posti e certamente geloso di questa sua notevole prestazione.
Altre preoccupazioni mi vengono a sentir girare nomi a iosa, oggi questo, domani quello, bruciandone le valenze sull’altare di presunte appartenenze. Anche qui, uno fra tutti, la bravissima Mila Spicola, elemento trainante di un’anima ancora capace di riforme vere, soprattutto nel mondo della scuola, un nome che meriterebbe in pieno l’Assessorato ma che non merita certo di essere intruppato in schieramenti, correnti, spifferi.
Arriva però in queste ore una notizia che per Enna, oramai da anni privata di un suo ruolo regionale, sarebbe come un dono di Natale, tra i nomi, laddove il PD dovesse guardare ai “tecnici” sale la classifica quello del Prof. Cataldo Salerno. Pensiamo ovviamente ad un suo ruolo all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, suo luogo “natio”.
Certo la paura è che, fatto il nome, venga subito a galla la canea degli screditanti, è ennese, è vicino (forse oggi un poco meno) a Crisafulli, è presidente della Kore, nasce un conflitto di interessi, e così amenamente continuando, ci siamo abituati.
Allora urge un’agenda, Salerno al Governo potrebbe non solo far comodo e bene nel vecchio senso della politica, ma sarebbe un modo per riportare sul tavolo della Giunta una serie di questioni che oggi paiono dimenticate:
a) La formazione che, al di là delle grandi chiassate va riformata per intero, con coraggio e fermezza e mirando ai disoccupati ed ai lavoratori da formare;
b) Le Università, tutte, che devono improntare la loro azione ad una moderna visione della alta formazione ma, soprattutto, della ricerca;
c) La scuola che deve essere riportata ai canoni della scuola pubblica, accessibile, capace di formare ed educare;
d) La riforma degli enti locali, salvando il bambino e gettando solo l’acqua sporca, riportando in carreggiata uno strumento formidabile per i territori quale era l’apparato delle amministrazioni provinciali (e per apparato intendo la Dirigenza e tutto l’organico);
e) La difesa ad oltranza della Sicilia interna, non solo ennese, della Sicilia della terra, dell’agricoltura, del territorio;
Per queste ed altre cose non possiamo che sperare che il Governo regionale acquisisca la presenza di Salerno, non per partigianeria ma in fondo un poco anche per quella, al di là delle posizioni politiche ed al di là delle immediate collocazioni che una simile scelta stimolerebbe nel variegato circo della politica locale.

Giuseppe Maria Amato