Enna. Le spine del Sindaco Dipietro e la tecnica del “l’annacamento”

Enna. Le spine del Sindaco Dipietro e la tecnica del “l’annacamento”
di Massimo Greco

Per il Sindaco Dipietro l’anno 2022 si presenta pieno di insidie sia sul fronte politico che su quello programmatico. Ai cittadini interessa poco il primo, attesa la necessità di acquisire un apposito corso di formazione per sapere, ad esempio, la differenza tra “Italia Viva” ed “Enna Viva”. A noi interessa che “viva” la città e nel migliore dei modi e per questo cercheremo di tenere accesi i riflettori sulle questioni più spinose per le quali la politica ha ceduto il passo alla “burocrazia difensiva” ed alla tecnica del ”l’annacamento”. La contesa proprietà del complesso scolastico di “Valverde” ai fini di un suo funzionale riuso, la realizzazione dei lavori di ristrutturazione (ovvero di demolizione e ricostruzione) della “Panoramica” e l’avvio delle procedure di esproprio finalizzate alla realizzazione del “Parco urbano di Enna-bassa” sono le tre spine che il Sindaco Dipietro dovrà togliersi prima dell’estate. Rimane poi il tema di fondo sul quale tutti i Sindaci stanno mostrando le lacune politiche più vistose cioè quello di ragionare di sviluppo in chiave territoriale, certamente nella prospettiva del PNRR ma anche della piattaforma progettuale per la difesa della aree interne e centrali della Sicilia. Ai sindaci, compreso quello del Comune che solo sulla carta è definito “capo fila” dell’istituito libero consorzio comunale, sembrano sfuggire gli insegnamenti del passato sull’efficacia dei finanziamenti pubblici per il Mezzogiorno e sull’inadeguatezza del “capitale sociale”. Anche questa tornata di finanziamenti pubblici rischia di diventare l’ennesima “occasione persa” per quei territori che hanno la necessità di alzare la testa della resilienza. Ai Sindaci, e non solo a loro ovviamente, è richiesto da tempo un innovativo sforzo di sartoria per tessere una rete di rapporti sociali, culturali, economici ed istituzionali con tutte le comunità dell’entro terra siciliano che avvertono la medesima esigenza di riprogettare il proprio futuro. Un progetto arioso, capace di superare steccati culturali e campanilismi utili solo a generare la sindrome del “cane che si morde la coda”. Ancora una volta, infatti, il pericolo è che mentre a Roma si discute sul da farsi (anche con la citata tecnica del “l’annacamento”), Sagunto viene espugnata.

Per meglio comprendere (clicca sui link):
Enna, gruppo Sindaco passerebbe in massa ad Italia Viva, Presidente Consiglio Gargaglione e Consigliere Macaluso ricostruiscono EnnaViva
Enna: questa “Panoramica” non s’ha da fare!
Enna. Sulla scuola di Valverde c’è chi dice no!


Per non dimenticare (clicca sul link):
Enna. Il Comune dichiara guerra ad “AcquaEnna” ma “l’annacamento” c’è!


La lettera aperta del Coordinamento Parco Verde Urbano ad Enna Bassa: AGESCI, AVO, CLUB UNESCO, COMITATO PER I DIRITTI DEI CITTADINI, LEGAMBIENTE CIRCOLO EREI, MOVIENBAS, I ZANNI
“Il Coordinamento, formato da varie associazioni operanti nel territorio e da cittadini residenti, porta avanti dal 1998, sia con il colloquio con le istituzioni sia con vari momenti di mobilitazione cittadina, la proposta di realizzazione di un parco verde urbano ad Enna bassa.
2. Il Coordinamento esprime viva preoccupazione per il fatto che da vari anni ormai è calato il silenzio più assoluto sull’iter del progetto; dopo alcuni passaggi operati dall’Amministrazione nell’anno 2017, quale l’acquisizione di particelle dell’area in oggetto, tramite accordo bonario con i proprietari, non è stato fatto più alcun passo avanti, nonostante le continue sollecitazioni del Coordinamento stesso.
3. Nel frattempo, assistiamo impotenti e preoccupati all’installazione, nell’area destinata a Parco (con una variante al Piano Regolatore Generale vigente, deliberata all’unanimità dal consiglio comunale il 16 maggio 2006), di estese e invasive palizzate in legno, che frantumano la variegata morfologia dell’area e preludono, temiamo, ad ulteriori compromettenti interventi.
4. Nei ricorrenti incontri del Coordinamento con l’amministrazione, ci è stato ripetutamente confermato che, allo stato attuale, il prossimo provvedimento dovrebbe essere l’esproprio delle parti dell’area i cui proprietari hanno rifiutato l’accordo bonario, ma tale passaggio non può essere attivato se non dopo l’approvazione del nuovo PRG.
5. A tale proposito, il Coordinamento manifesta grandi perplessità: rimaniamo convinti che l’Amministrazione possa e debba esperire modalità alternative di intervento, consentite dalla normativa vigente; se così non avviene, risulta vanificata la volontà politica più volte pubblicamente manifestata dall’Amministrazione, nella persona del Sindaco durante la cerimonia di premiazione dei primi 3 progetti del concorso di idee sul Parco, e dall’Assessore Contino nella festa della “giornata degli alberi” promossa da Legambiente il 21 novembre 2017.
6. Non vorremmo che l’attuale inerzia procedurale possa essere preludio, anche involontario, di varie sottaciute mire su un’area che vogliamo credere ancora destinata a Parco Verde. Per quanto detto in premessa il Coordinamento Parco Verde Urbano ad Enna Bassa, fa voti alle Autorità ed agli Enti in indirizzo affinché si giunga in tempi estremamente celeri all’adozione di una strategia, che porti intanto all’acquisizione delle aree ancora di pertinenza dei privati e, immediatamente dopo, alla realizzazione dell’opera che, lo si ribadisce, appare come l’unica possibile soluzione ad una lunga serie di criticità che ad oggi affliggono Enna Bassa, quali, ad esempio, la precarietà del reticolo idrico superficiale rimasto incastrato e ampiamente modificato dall’espansione urbana degli ultimi decenni, la assoluta mancanza di spazi e servizi tesi alla socialità, alla ricreazione, alla salubrità ambientale di quella che oggi si configura come un ibrido tra luogo delle funzioni sovracomunali (Università, Ospedale, Centri Commerciali) e un grande quartiere dormitorio ancora periferico alla città antica”.

La copiosa corrispondenza del Commissario del Libero Consorzio di Enna

Diniego invito alla seduta  del Consiglio Comunale aperta del 17/02/2022
In riscontro alla Sua nota dell’11/02/2022, spiace informarLa di non potere accettare l’invito per essere sentito da Codesto Consiglio Comunale convocato in seduta straordinaria. I toni della polemica e l’attacco unilaterale, che artatamente ha omesso numerosi iter amministrativi percorsi, contro l’Istituzione che rappresento e contro lo scrivente, non sono le giuste premesse per un incontro di reciproco rispetto e concreta collaborazione. Con rammarico constatiamo l’assenza di garbo istituzionale che avrebbe imposto di condividere i termini dell’incontro; constatiamo, ancora, che nessuno: Amministratore, Forza Politica e Lei stesso signor Presidente abbia tentato di ricondurre il confronto tra due Istituzioni su un piano sereno, costruttivo e volto solo all’interesse pubblico. L’informazione che dall’Amministrazione Comunale è stata data, invece, ha fatto scrivere alla stampa locale che il Consiglio Comunale, da Lei presieduto, doveva essere oggi il luogo della “resa dei conti” e ciò offendendo il vostro ed il nostro mandato istituzionale. Per riguardo dei Signori Consiglieri allego due note di risposta, spero esaustive, agli interrogativi posti all’ordine del giorno. Lo scrivente resta, come sempre, disponibile negli uffici di questo Libero consorzio Comunale già Provincia Regionale di Enna.

Comunicazioni sul possesso dei locali dell’ Istituto “Dante Alighieri” sito nel quartiere “Valverde”

In merito alla nota querelle” scatenata dal servizio giornalistico andato in onda nei giorni scorsi nel programma televisivo Striscia la Notizia sull’ Istituto di Istruzione Superiore “Dante Alighieri” sito nel quartiere Valverde, nel cuore del centro storico del capoluogo, attualmente chiuso per lavori in corso, si ritiene opportuno dare a codesto onorevole Consiglio Comunale ogni utile elemento amministrativo per consentire la reale conoscenza dei fatti.
Tutto ciò necessario a tutela dell’interesse pubblico e del raggiungimento delle finalità istituzionali.
Spiace constatare che la Giunta comunale, spinta dall’onda emotiva e dal clamore mediatico che ha investito la Città all’indomani della messa in onda del servizio giornalistico, abbia deciso unilateralmente con propria delibera di rientrare in possesso del plesso immotivatamente senza avvertire l’opportunità politico istituzionale di verificare e di accertare quale fosse la programmazione in atto del Libero Consorzio Comunale di Enna, quali le necessità, più volte manifestate dall’Istituto interessato e non ultimo quale lo stato dei lavori.
In risposta alla lettera del Comune del 25/01/2022 con cui lo stesso trasmette la Delibera di G.C. n.13 del 25/01/2022, il Libero Consorzio ha già rappresentato le motivazioni tecniche amministrative che confermano l’interesse e la volontà di continuare a destinare a Istituto superiore il plesso oggetto della querelle.
Il Libero Consorzio, come già scritto nella nota inviata al Comune,  ha in uso i locali in forza della Delibera di Giunta comunale n° 198 del 29/04/1999 e successiva scrittura privata del 7/07/1999 giusta applicazione dell’articolo 8 comma 1 della Legge 23/96. Tale norma prevede che “Gli immobili dei comuni e dello Stato utilizzati come sede delle istituzioni scolastiche, di cui all’art 3 comma 1 lettera b), sono trasferiti in uso gratuito, ovvero in caso di accordo tra le parti, in proprietà con vincolo di destinazione ad uso scolastico, alle Province che si assumono gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria nonché gli oneri dei necessari interventi di ristrutturazione, ampliamento e adeguamento alle norme vigenti. I relativi rapporti sono disciplinati mediante convenzione”.
 Venuto in possesso dell’immobile l’allora Provincia Regionale, in considerazione delle esigenze manifestate dall’Istituto scolastico ha ampliato gli spazi didattici realizzando un corpo aggiuntivo contenente n° 10 aule, un auditorium e la palestra. Il costo complessivo di tale intervento, realizzato con un mutuo acceso con Cassa Deposito e Prestiti, è stato di euro 1.988.359,00.
L’Istituto successivamente è stato anche oggetto della verifica per l’adeguamento antisismico allo scopo di garantire alla numerosa popolazione scolastica adeguati standard di sicurezza .
Utilizzando fondi dell’Ente è stato conferito l’incarico all’ ingegnere Antonio D’Aveni per l’adeguamento strutturale dell’edificio la cui realizzazione dei lavori si è conclusa nel 2018, per un costo complessivo di euro 1.255.217,41 così ripartito: Ministero dell’Istruzione euro 276.618,91, Regione Sicilia euro 345.000 e ex Provincia euro 634.198,50.
Il trasferimento dell’Istituto in altra sede ad Enna bassa sempre di proprietà del Libero Consorzio è avvenuto a seguito dell’inizio dei lavori e precisamente nel maggio del 2016. Una decisione inevitabile che si è resa necessaria per consentire la realizzazione degli interventi strutturali in sicurezza certamente incompatibili con la presenza in aula degli studenti e del corpo docente. I lavori di adeguamento si sono conclusi nell’agosto del 2018.
Questa Amministrazione commissariale, che ricordiamo ha avuto inizio nel gennaio del 2020, riscontrata la sofferenza di quest’opera pubblica, ha avviato l’iter per il collaudo statico delle opere conclusosi il 3/9/2020. Inoltre, per adempiere a delle prescrizioni del progettista a corredo degli interventi di adeguamento sono state realizzate nel 2021 delle verifiche sui solai, con esito positivo, rimane da completare ancora il collaudo tecnico amministrativo.
Ultimati i lavori l’immobile, ad oggi, risulta adeguato sismicamente ma ancora non agibile.  Interventi di rifunzionalizzazione sono stati già inseriti nel Programma Triennale 2021/2023 e successivamente inseriti nella bozza del Programma Triennale 2022/2024 in cui l’opera è stata riportata con la previsione di spesa di 2.100.000,00, di cui 1.000.000,00  con fondi propri, con livello di priorità 1 e con la possibilità di un’immediata approvazione vista la conformità urbanistica e la verifica positiva dei vincoli ambientali. Il piano è stato redatto nel marzo 2020, ancora prima dello scoppio della querelle.
L’Istituto di Istruzione Superiore “Napoleone Colajanni” che comprende oggi anche il Liceo psicopedagogico “Dante Alighieri” ha in più occasioni manifestato l’intendimento di rioccupare gli spazi di via Valverde. Interlocuzione che vogliamo ricordare al Consiglio è iniziata già nel 2021 e che ha consentito di tracciare con la Dirigenza scolastica e con una qualificata delegazione di genitori e studenti un percorso condiviso che avrebbe portato al trasferimento nel plesso di Valverde dell’Istituto musicale già avviato e del Coreutico, il nuovo indirizzo che ha ottenuto l’autorizzazione del Ministero competente.
Per questi corsi di concerto con la scuola il Libero Consorzio ha già programmato la realizzazione di un “Campus”, per offrire servizi agli studenti, molti dei quali si prevede  proverranno dai comuni limitrofi e anche da fuori provincia.
Da parte dell’Ufficio tecnico si respingono le accuse di avere incautamente abbandonato i locali, in quanto sono state prese le opportune precauzioni per scongiurare l’intrusione di soggetti estranei. In modo particolare sono state collocate delle grate in ferro in tutte le aperture a piano terra.
Lo stato di abbandono visto nel servizio giornalistico realizzato dalla redazione di Striscia la notizia  è riconducibile, in buona parte, alla presenza ancora del cantiere all’interno dell’Istituto.
Relazionato ciò risulta evidente che non ricorrono le condizioni di cui al comma 8 del già citato articolo 8 legge 23/1996 “Il vincolo di destinazione scolastica su un immobile trasferito in uso all’Ente competente ai sensi dell’articolo 3 comma 1 può essere revocato e l’immobile restituito all’Ente proprietario, qualora l’Ente competente sottragga alla destinazione scolastica altri immobili di sua proprietà con equivalenti caratteristiche”.
 In forza della convenzione e delle necessità più volte manifestate dalla popolazione scolastica il Libero Consorzio ha così investito ingenti risorse con la manifesta volontà di utilizzare e di certo di non abbandonare l’immobile a uso esclusivamente scolastico per continuare ad assolvere pienamente e con coscienza i propri compiti istituzionali.
Non sfugge di certo al Consiglio e agli amministratori comunali che una restituzione spontanea dell’immobile esporrebbe questa Amministrazione a dovere rispondere di danno erariale per avere speso denaro pubblico finalizzato esclusivamente a migliorare le condizioni strutturali e logistiche degli studenti degli Istituti superiori per poi invece consentire una diversa destinazione d’uso.

Comunicazioni sullo stato dell’arte della Sp 28 “ Panoramica” nel comune di Enna

Si ritiene opportuno oltre che doveroso fornire a codesto Consiglio Comunale ogni utile elemento amministrativo per consentire una critica conoscenza dei fatti a tutela dell’interesse pubblico e del raggiungimento delle finalità istituzionali.
Nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Interventi urgenti di protezione civile nella Sicilia centro-orientale” stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Siciliana, Dipartimento Regionale per la Programmazione e il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, sottoscritto in data 19.09.2012, con D.D.G. n. 1042 del 21.12.2012 registrato alla Corte dei Conti il 09.01.2013 al n. 6, è stato finanziato il progetto definitivo relativo ai “Lavori lungo la SP. n.28 Panoramica per la ricostruzione del tratto crollato nel febbraio 2009, per il consolidamento ed il miglioramento sismico dei viadotti esistenti” nel Comune di Enna, per un importo complessivo di € 6.545.000,00”. 
Il progetto è stato approvato in linea tecnica dalla Conferenza speciale di servizi in data 25.03.2011 ed approvato in linea amministrativa con Deliberazione della G.P. n. 97 del 05.09.2012 per l’importo complessivo di € 6.545.000,00; 
Poco prima della contrattualizzazione dei lavori, aggiudicati con gara d’appalto integrato, nel mese di marzo del 2015, è avvenuto un nuovo ed ulteriore crollo, che ha procurato una variazione dei luoghi, delle condizioni progettuali ed esecutive nonché delle condizioni tecnico-economiche rispetto alle previsioni del progetto definitivo originariamente approvato. Tutto ciò ha reso necessario oltre alla revoca dell’aggiudicazione anche l’elaborazione di tutti gli altri adempimenti procedimentali per la riprogettazione aggiornata al nuovo predetto crollo, la riapprovazione in Conferenza speciale di Servizi del nuovo progetto e la ricerca della fonte di finanziamento per fare fronte alla nuova e maggiore necessità finanziaria.
Il progetto definitivo dei lavori è stato aggiornato e   rielaborato, modificato ed integrato anche secondo le   definitivo per l’importo complessivo di € 9.115.000,00, di cui € 6.630.000,00 per lavori a base d’asta, € 179.455,84 per spese tecniche di progettazione esecutiva ed € 2.305.544,16 per somme a disposizione dell’Amministrazione.
L’approvazione, tra l’altro, viene resa con la necessità di perfezionare nella fase esecutiva sia la verifica del grado di sicurezza raggiunto per il miglioramento sismico delle strutture esistenti ai sensi del cap. 8 del D.M. 14/01/2008 sia la verifica dell’interazione muratura – micropali.
Le autorizzazioni, i pareri e i nulla-osta acquisiti in sede di Conferenza speciale di Servizi del 25.03.2011 sono stati oggetto di rinnovo in seno alla predetta Conferenza speciale di servizi del 05.09.2016.
Con D.D. n. 592/2017 integrata con D.D. n. 207/2018 è stato disposto di procedere alla scelta del contraente ai sensi dell’art. 32 comma 2 del d. lgs. 50/2016 mediante procedura aperta ai sensi dell’art. 59 comma 1bis e dell’art. 60 del medesimo decreto per l’affidamento dell’Appalto Integrato (progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori) da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, da contabilizzare con il sistema del prezzo chiuso chiavi in mano, e che le operazioni di gara sarebbero state svolte dal D.R.P.C.
L’aggiudicazione dei lavori è stata in favore dell’operatore economico S.C.S. Costruzioni Edili s.r.l. con sede in Maletto (CT) in Piazza  XXIV Maggio, n. 12 C.F. col ribasso del 37,6699% sull’importo soggetto a ribasso di € 6.479.455,84 (€ 6.300.000,00 per lavori ed € 179.455,84 per progettazione), quindi per l’importo di € 4.038.651,30 oltre oneri della sicurezza pari a € 330.000,00, non soggetti a ribasso, per complessivi € 4.368.651,30.
In data 04.07.2019 viene stipulato il Contratto d’Appalto Integrato dove viene ancora una volta evidenziata la prescrizione, di approfondire, in fase di progettazione esecutiva tramite un campo prove, le ipotesi progettuali di interazione tra murature esistenti e nuove strutture.
L’impresa S.C.S. Costruzioni Edili s.r.l. ha elaborato, per tramite Idroesse Engineering S.r.l., il progetto esecutivo di appalto a corpo con progetto esecutivo redatto dall’Impresa a valle della gara d’appalto.
La verifica del progetto è stata eseguita da Progetto Costruzione Qualità – PCQ S.r.l. con la prescrizione, di approfondire, in fase di preliminare all’inizio dei lavori tramite un campo prove, le ipotesi progettuali di interazione tra murature esistenti e nuove strutture.
Nella Conferenza Speciale di Servizi del 23.06.2020 il progetto esecutivo dei lavori de quibus viene approvato.
Con verbale del 16.07.2020 i lavori sono stati consegnati e, successivamente, in data 06 agosto 2020 hanno avuto concreto inizio.
Durante l’esecuzione dei lavori, in data 25 novembre 2020 è intervenuto un ulteriore crollo che ha interessato il viadotto 3, per cui i lavori sono stati sospesi affinché si potessero effettuare le valutazioni tecniche ed individuare le iniziative necessarie per il riesame delle soluzioni progettuali finalizzate alla ripresa dei lavori.
Non è stata ancora concessa l’anticipazione sul prezzo contrattuale dei lavori del 20% in quanto, mentre era in corso il procedimento per il riconoscimento di tale beneficio è intervenuto il crollo del viadotto 3 per cui è stato provvisoriamente applicato il disposto dell’art. 35 comma 18 ultimo periodo del d. lgs. 50/2016 che prevede “ il beneficiario decade dall’anticipazione, con l’obbligo di restituzione se l’esecuzione della prestazione non procede, per ritardi a lui imputabili, …”.
Con Determina Dirigenziale n. 4 del 04.01.2021 si è proceduto alla nomina del nuovo RUP nella personale del Dirigente del Settore III ingegnere Giuseppe Grasso in sostituzione del precedente.
Con ulteriore diversi atti si è proseguito con la nomina di ulteriori soggetti a supporto e a completamento del nuovo staff tecnico che deve gestire l’esecuzione dell’opera: n. 2 supporti al RUP e nuovo    Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione.
Successivamente al crollo si sono svolti innumerevoli incontri al fine di individuare il corretto percorso finalizzato alla realizzazione del campo prove dei materiali e delle tecniche costruttive utilizzate; propedeutico alla ripresa dei lavori, di cui l’ultimo in data 08.02.2021 tra il RUP, i Supporti al RUP, il Direttore dei Lavori, l’Impresa esecutrice e il Consulente dell’Impresa, dove si è deciso di eseguire uno smontaggio controllato della pila spalla n. 19, ancora in buona parte integra, e degli eventuali monconi relativi alle pile 15-16-17-18 attualmente ricoperte da macerie.
In data 08.03.2021 i lavori sono stati ripresi limitatamente all’esecuzione del campo prova ed è stata data comunicazione a tutti gli Enti che nel corso del tempo hanno espresso i propri pareri di competenza sul progetto de quo, per assicurare la propria presenza alle attività di smontaggio controllato al fine di sovrintendere, con personale qualificato alle predette lavorazioni considerato che dagli esiti delle predette prove potrebbe emergere la necessità di modificare le modalità esecutive dei lavori tali da richiedere la rivisitazione dei precedenti visti e nulla-osta rilasciati da detti Enti.
Con prot. n. 5624 del 25.03.2021 ed integrato con prot. n. 5839 del 26.03.2021 1’Impresa S.C.S. Costruzioni Edili s.r.l. ha presentato gli elaborati tecnici del Piano esecutivo smontaggio controllato.
In data 31.03.2021 in adesione all’art. 6 del Decreto Legge 76/2020 convertito dalla L. 120/2020, con D.D. n. 684 si è proceduto alla nomina del Collegio Consultivo Tecnico.
A seguito dell’esito negativo del campo prova sulla consistenza dei materiali delle strutture originarie si è preso atto della irrealizzabilità dell’opera così come preventivata e progettata dalla ditta aggiudicataria.
Considerata la nuova condizione con ordine di servizio n°4 del 13/07/2021 si è disposto all’impresa     esecutrice la riprogettazione dell’opera con i necessari adeguamenti alle risultanze delle prove     del piano di smontaggio controllato.
L’impresa con nota del 10/09/2021 ha trasmesso lo studio di fattibilità che in data 17/09/2021 ha avuto l’approvazione e la condivisione in sede di conferenza dei servizi da parte di tutti gli enti competenti chiamati ad esprimere parere. Anche il Collegio Consultivo Tecnico si è espresso favorevolmente sia sulla scelta tecnica che sull’iter amministrativo intrapreso dal Libero Consorzio al fine di consentire la ripresa dei lavori.
Il progetto in variante ha previsto l’adeguamento sismico dell’intera opera al DM 17/01/2018 e non solo il miglioramento, con la demolizione e la ricostruzione dell’intera opera stradale inclusi anche i tratti in terrapieno originariamente non interessati dall’intervento. Il progetto inoltre prevede un allargamento della sede stradale aumentando il raggio di curvatura.
Per la realizzazione del nuovo progetto come definito nello studio di fattibilità l’importo complessivo dell’opera rimane invariato, rispetto allo stanziamento originario con la necessità di recuperare le somme del ribasso d’asta.
Per la superiore necessità in data 28/09/2021 il Libero Consorzio con nota richiede all’Assessorato Regionale alle Infrastrutture la somma di euro 2.401.718,76.  Con delibera di Giunta Regionale del 5/12/2021 il Governo della Regione Sicilia concede al Libero Consorzio la somma di 2475.849,17.
In data 3/01/2022 la Prefettura di Catania ha comunicato di avere adottato il decreto di interdittiva antimafia ai sensi dell’art 94 D.Lgs. 159/2011 nei confronti della SCS costruzioni edili srl.
In data 17/01/2022 il Libero Consorzio ha proceduto alla risoluzione del contratto.
In atto è in corso l’iter giudiziario avviato dall’impresa in opposizione all’interdittiva nelle diverse sedi di giudizio. La stessa ditta ha anche proceduto a richiedere il controllo giudiziario volontario ai sensi del l’art 34/bis del D.Lgs. 159/2011.
In attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda il Libero Consorzio sta programmando il completamento dell’opera riguardante l’ultimo tratto di strada (zona Posta) non incluso nel progetto originario per circa 1 chilometro, opera inserita con fondi certi nell’elenco annuale del Programma Triennale delle opere pubbliche 2022/2024.
La complessità dell’iter giudiziario e le eventuali esposizioni debitorie costringono il Libero Consorzio ad una necessaria prudenza a tutela dell’interesse pubblico.