Disabile violentata all’Oasi di Troina, resta in carcere operatore condannato

La III sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Alessio L’Episcopo, operatore socio sanitario di Troina, quarantenne, che nel 2020, in pieno lockdown e in piena zona rossa, aveva violentato e messo incinta una giovane affetta da grave disabilità psichica, ricoverata presso l’istituto Oasi di Troina.

Le condanne

L’Episcopo, sposato e padre di un figlio, era stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Enna, a 10 anni di carcere, ridotti a 7 anni e 6 mesi in Appello, che continuerà a scontare, dato che non è mai stato scarcerato, dopo la dichiarazione di inammissibilità del ricorso presentato in Cassazione.

La denuncia della madre

A presentare la denuncia alla Squadra Mobile di Enna, assistita da Eleanna Parasiliti Molica, del foro di Enna, la madre della giovane disabile psichica, che, grazie ad un’indagine condotta anche attraverso il ricorso all’esame del dna, arrestò l’operatore in tempi rapidissimi. L’Episcopo, assistito dall’avvocato Eliana Maccarrone , ha dichiarato, nel corso dell’interrogatorio, di essere stato “provocato” dalla disabile. Tesi che non ha retto, portando i giudici alla condanna.

La drammatica vicenda

 L’uomo fu arrestato nell’ottobre di quell’anno dopo che altri operatori dell’Oasi si accorsero che la ragazza, 27 anni, affetta da diverse patologie connesse a una malattia genetica, aveva aumentato di molto il suo peso. All’inizio si pensò che ciò fosse solo legato a una maggiore possibilità dei ricoverati di poter accedere al cibo durante il lockdown. Poi però si scoprì che in realtà era incinta da oltre 6 mesi. Troppo tardi per farla abortire.